«Appendino o Taverna? Sarei contenta Ma al M5S serve una guida collegiale»
Lombardi: si deve ripartire da un progetto nuovo dopo 11 mesi vissuti pericolosamente
Lei è per una guida politica ROMA collegiale, ma se venisse scelta come leader Chiara Appendino o Paola Taverna ne sarebbe «solo contenta». Roberta Lombardi, protagonista fin dalle origini del M5S e tra le donne più ascoltate da Beppe Grillo, indica la rotta che dovrebbe seguire il M5S: «Si deve ripartire da un progetto nuovo dopo undici mesi vissuti pericolosamente». Una donna capo politico?
«Io sono da sempre per la figura collegiale, la segreteria allargata. Più teste lavorano meglio di una. In questo gruppo la presenza delle donne è fondamentale, non come quota rosa, che francamente non mi interessa, ma come contributo alla crescita del Movimento».
Però ora tra di voi impazzano le correnti. Siamo alla resa dei conti?
«Chi ci conosce da tempo, sa che al nostro interno ci sono sempre stati scambi vivaci di idee, ma poi alla fine si è sempre trovata una sintesi». E gli Stati generali?
«Ancora una data non c’è, ma mi auguro si facciano molto presto. Saranno una tappa fondamentale perché dopo tanti mesi di tana libera tutti, io sarei felice che tutte le anime del M5S avessero un posto dove fare sintesi. Fatta questa premessa, le fasi che dobbiamo affrontare sono due». Partiamo dalla prima.
«Finita l’emergenza, proprio per essere all’altezza, occorre definire il nuovo progetto del Movimento che dovrà puntare su obiettivi, regole e organizzazione. Per fare ciò bisogna attivare un percorso diffuso sul territorio e online. Questa fase è fondamentale perché renderà più incisiva l’azione del Movimento all’interno della maggioranza». Modificherete il vincolo del doppio mandato?
«Beh, io l’ho sempre detto pubblicamente: le leggi possono essere riviste nel tempo perché il mondo cambia. Però, aggiungo una cosa: si deve scrivere una misura generale che valga sempre e per tutti. Sarebbe sbagliato procedere di deroga in deroga. Detto questo, io personalmente sono contraria». Ha ragione Davide Casaleggio contrario alla modifica?
«Non ha ragione Casalegcerto
gio, ma ha ragione il principio per cui siamo nati: non puoi essere ossessionato dal consenso». E la fase due?
«Non c’è solo il piano del Movimento, c’è poi quello del Paese, la situazione dell’Italia dopo l’emergenza Covid. Noi siamo al governo e dobbiamo affrontare la sfida delle sfide, ovvero il Recovery fund».
Prima c’è il nodo sul Mes, 36 miliardi senza condizionalità per le spese sanitarie. Rimanete ancorati al no?
«Abbiamo sempre detto che dopo la conquista del Recovery sarebbe stato insensato ricorrere al Mes. Il fondo salva Stati non è un totem, ma è il risultato di una serie di ratifiche che non si possono
Più teste lavorano meglio di una. In una segreteria allargata la presenza delle donne è fondamentale, non come quote rosa, questione che non mi interessa
Spero che gli Stati generali si facciano molto presto Dopo tanto tempo di «tana libera tutti», tutte le anime devono avere un posto dove fare sintesi
L’operato di Conte? Ottimo L’alleanza col Pd alle Regionali non può essere a tutti i costi Se è utile ai nostri concittadini va bene, altrimenti si va separati
«No a deroghe, se la regola cambia valga per tutti. Ma io sono contraria alle modifiche»
eliminare con una stretta di mano. Adesso sono tutti d’accordo, ma fra cinque anni? Insomma, ragioniamo con un minimo di lungimiranza». È necessario un rimpasto?
«Rimpasto perché? Da cittadina non lo capirei».
Qualcuno sospetta che dietro il caos delle nomine per le commissioni ci sia la mano del ministro degli Esteri Luigi Di Maio e delle sue truppe.
«Io penso sempre che quando non c’è una leadership forte e riconosciuta, e Vito (Crimi, ndr) non ha mai fatto mistero che il suo ruolo era di transizione, ovviamente ogni voce vale, ogni atteggiamento vale. Per questo motivo è importante che si esca da questa fase, per lavorare meglio per il bene del Paese».
Di Maio indebolisce il governo andando allo scontro con la ministra Lamorgese?
«La posizione di Luigi è ragionevole e non vedo contrasto con quanto la Lamorgese sta facendo con il governo di Tunisi».
Giuseppe Conte deve iscriversi al Movimento? «Conte non ha bisogno di essere tirato per la giacca».
Un voto al suo operato.
«Ottimo. Mi sembra una persona assolutamente prudente, ma anche risoluta». L’alleanza Pd-M5S: si deve estendere a tutto il territorio?
«Non a tutti a costi, dico io. Finché andare assieme è utile per i nostri concittadini va bene mettersi insieme. Altrimenti si va separati». In vista delle regionali di settembre è stato un errore
non allearsi in alcune regioni, come la Puglia, territorio di provenienza del premier?
«I tentativi fatti prima del Covid, penso a quello maldestro in Umbria, e quelli che sono stati siglati dopo, mi riferisco al caso Liguria, sono figli di questi undici mesi vissuti pericolosamente».
Intanto lei da capogruppo M5S nel Lazio collabora con la giunta di Nicola Zingaretti.
«Sì, è una legislatura dove si sta lavorando, pur mantenendo la distinzione dei ruoli: noi all’opposizione, il Pd in maggioranza e alla guida della Pisana. La nostra collaborazione sui temi è nata subito. In due anni abbiamo fatto quattro piani di assetto, quattro leggi del Movimento, e abbiamo approvato un ordine del giorno sulla reintroduzione del medico scolastico, già per l’anno 2020-2021». Una curiosità: sente sempre Beppe Grillo?
«Ogni tanto ci mandiamo dei messaggi affettuosi». © RIPRODUZIONE RISERVATA