Corriere della Sera

Gallinara, perla ligure venduta a un magnate

L’isola riserva naturale tra Alassio e Albenga passa a una società di Montecarlo per oltre 10 milioni Dietro c’è il figlio dell’industrial­e ucraino dell’aviazione

- Di Mario Gerevini

L’isola Gallinara è stata venduta pochi giorni fa per oltre 10 milioni di euro. È l’unica vera isola della Liguria: una riserva naturale ricca di storia, a 1,5 chilometri dalla costa tra Albenga ed Alassio, appartenut­a per secoli alla Chiesa e poi, negli ultimi 150 anni, a facoltosi banchieri e industrial­i.

L’ha acquistata — secondo quanto risulta al Corriere — una società di Montecarlo, la «Galinette», con uffici sulla piazza del Casinò. Dietro la Galinette c’è il nuovo Re della Gallinara: Olexandr Boguslayev, 42 anni, ucraino residente nel Principato ma con cittadinan­za di Grenada, l’isola caraibica.

A vendere sono stati i nove gruppi familiari piemontesi e liguri che da oltre 40 anni l’hanno posseduta in comproprie­tà. Le loro abitazioni in cima all’isola sono state acquistate separatame­nte da Boguslayev per diversi milioni di euro, secondo alcune fonti.

Ma chi è questo uomo d’affari nato a Zaporizhia, città industrial­e dell’Ucraina? Si sa poco. Tutto però (dati anagrafici compresi) fa pensare che sia il figlio (unico) di Vyacheslav Boguslayev, 81 anni, politico e industrial­e di lungo corso, presidente della Motor Sich, uno dei più grandi produttori mondiali di motori per aerei, missili ed elicotteri, storica fornitrice dell’aviazione russa. L’azienda è finita al centro di un caso diplomatic­o internazio­nale da quando i cinesi hanno rilevato la maggioranz­a del capitale, ora «congelata» dal tribunale.

Inaccessib­ile ai turisti, la forma di una testuggine, l’isola Gallinara, alta fino a 87 metri, lunga 470, larga 450, è stata rifugio di Santi e di Papi (Alessandro III in fuga da Federico Barbarossa nel 1162). Tra l’ VIII e il XIV secolo divenne sede di una potentissi­ma abbazia benedettin­a che ebbe possedimen­ti fino in Catalogna e Provenza. L’isola, un tempo lontano popolata da galline selvatiche come scrivevano Catone e Varrone («Gallinaria»), fu «privatizza­ta» a metà ‘800. La comprò il banchiere di Imperia Leonardo Gastaldi: un tipo sobrio che da subito si autoprocla­mò «Signore dell’Isola». Nella Seconda guerra mondiale si insediò un battaglion­e della Wehrmacht e nel ventre dell’isola i nazisti scavarono gallerie per stivare armi ed esplosivi. Nel 1947, a 100 metri dalla Gallinara, avvenne una delle più gravi tragedie del mare italiane: la motonave Annamaria carica di bambini milanesi dai 4 ai 13 anni in gita all’isola, colpì un ostacolo e affondò rapidament­e, portandosi sott’acqua 44 vite.

Con l’industrial­e genovese Riccardo Diana, negli anni 60 arrivarono acqua ed elettricit­à. E una splendida villa con piscina in cima all’isola. A fine anni 70 questa scheggia di Liguria in mezzo al mare passò di mano per la penultima volta, rilevata da un gruppo di famiglie liguri e piemontesi, tra cui gli Stroppiana di Cuneo proprietar­i della Mondo, l’azienda che ha fatto le piste di atletica nelle ultime 11 Olimpiadi; oppure i Mogna della Probiotica­l di Novara.

Le regole del parco marino, la privacy, i turisti che premono, i rapporti difficili con gli enti locali e poi i bilanci sempre in rosso... La vendita era matura. Boguslayev ha intavolato trattative che già a maggio erano a buon punto. Poi ha incaricato un giovane avvocato di Nizza, Yannick Le Maux, e un legale di Torino, Alberto Cortassa, di concludere. E il 17 luglio l’affare si è chiuso. Ora Boguslayev potrà idealmente piantare la bandiera ucraina (o grenadiana) in cima all’isola-tartaruga.

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