«DECISIVO IL FAVORE DELLA GENTE»
«Stavolta, mi consenta di dirlo, la differenza l’ha fatta anche un’altra cosa».
Quale?
«C’è stato un appoggio incondizionato della popolazione. Un coinvolgimento anche emotivo vista la dimensione della tragedia. Se le opere vengono calate dall’alto tutto si arena. Quando le comunità locali sono partecipative tutto si velocizza». Giuseppe Bono è amministratore delegato di Fincantieri da diversi anni. Con il gruppo WeBuild, Italcementi e Italferr il colosso controllato da Cassa depositi ha contribuito in maniera decisiva alla realizzazione del ponte San Giorgio.
Vero, ingegnere, però ha funzionato anche il modello Genova: procedure veloci nell’assegnazione degli appalti, spesso senza gara. Un modello da replicare altrove?
«Attenzione su questo vorrei chiarire un aspetto. Sfatiamo il mito delle procedure in deroga. Il commissario ha agito rispettando la normativa comunitaria con bandi di gara semplificati e procedure ristrette. Ma abbiamo avuto tutti i controlli del caso. Rispettando richieste e protocolli. La complessità di altre opere pubbliche è che spesso attraversano più regioni. Qui l’ambito territoriale era ristretto e si è potuto accelerare».
In principio qualcuno aveva storto il naso perché Fincantieri produce navi non realizza ponti: obiezioni col senno del poi da rispedire tutte al mittente.
«Vede, la nave è un prodotto ancora più complesso. La differenza la fa la capacità organizzativa di un’azienda, oltre alle sue competenze derivanti dalle sue risorse umane. La tecnologia tricolore, compresa quella di Fincantieri, non ha nulla da invidiare al resto del mondo. E questo ponte ne è la dimostrazione»
Una consegna in tempi record. Ad un anno della sua demolizione. Soprattutto con un contesto difficile, nel bel mezzo di una pandemia.
«Abbiamo avuto alluvioni, vento, coronavirus e malgrado questo i tempi sono stati rispettati. Dalla prima lamiera prodotta nello stabilimento di Valeggio, aprile 2019, a oggi. Mi lasci dire che siamo stati bravi ad implementare tutte le misure di prevenzione».
Le regole
Sfatiamo il mito delle procedure in deroga Abbiamo avuto tutti i controlli del caso
Si parla di velocità ridotte per questioni di sicurezza: è un ponte affidabile?
«Bisognava tenere conto della galleria e dell’autostrada. Se si volevano velocità diverse bisognava rifare tutto il progetto».