Corriere della Sera

LE BUONE NOTIZIE NASCONO ANCHE DA UN POST SU FB E NON VANNO IN VACANZA

- di Elisabetta Soglio Il corsivo del giorno

Le buone notizie nascono anche così. Da un post su Facebook, come quello che Giuseppe Valrosso, vigile del fuoco attento al prossimo, ha scritto giovedì: «Regalo a mie spese un giro in barca a ragazzi autistici (ripeto, gratuitame­nte) in zona Bari. Condividet­e, grazie». Nel giro di un giorno all’appello hanno risposto in tantissimi, qualcuno per prenotarsi e molti, moltissimi di più per plaudire alla spontanea generosità di questo gesto. Giuseppe Valrosso era rimasto colpito da un altro intervento sui social, quello del papà di un ragazzo autistico che aveva postato una immagine del figlio sereno e divertito in mare. Di lì a pensare che il suo gommone avrebbe potuto regalare serenità e divertimen­to ad altri è stato un attimo. E il resto lo ha fatto il popolo del web.

Questa storia ci dimostra un paio di cose. La prima è che per quanto siano numerose le iniziative nate nel mondo del Terzo settore per garantire alle persone più fragili gli stessi diritti (anche al divertimen­to e alla vacanza) delle persone normodotat­e, per quanto tutto questo esista e sia diffuso tuttavia non basta ancora. E molte famiglie si trovano spesso da sole a gestire situazioni difficili che nei periodi di chiusura dei centri diurni o delle reti di assistenza diventano ancora più pesanti. La seconda è che fortunatam­ente lo slancio generoso e di gratuità dei singoli riesce spesso a coprire le lacune del sistema e ad allargarci il cuore.

Il Corriere della Sera da tre anni racconta nell’inserto settimanal­e Buone notizie questa energia positiva che ha la capacità di diventare contagiosa: l’abbiamo vista in azione anche durante la pandemia, quando tanti singoli hanno risposto con piccoli gesti ai bisogni della collettivi­tà o del vicino di casa. Ecco. L’inserto si è preso una piccola pausa estiva: ma i piccoli gesti, come quelli incontrati nell’emergenza Covid o quello di Giuseppe Valrosso, non vanno in vacanza. E sono loro che fanno la differenza e ci fanno pensare che, allora, non è tutto perduto.

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