Il gastronomo è un detective da Top Ten
Che ci fa Pellegrino Artusi (1820-1911) nella Top Ten dei titoli più venduti nell’Italia di oggi, accanto al commissario Montalbano e ai romanzi di Sandro Veronesi e Joël Dicker? Il mistero è presto svelato: il padre della gastronomia italiana è (anche) un personaggio letterario, creato da Marco Malvaldi e protagonista del giallo Il borghese Pellegrino. Scritto per i duecento anni dalla nascita di Artusi, è subito diventato uno dei titoli bestseller dell’estate. Nel romanzo Artusi, in qualità di esperto di cibo, viene invitato da un industriale pioniere della carne in scatola per testare, anche al palato, i progressi dell’industria conserviera: con lui nel castello sede della tenuta ci sono altri illustri ospiti; uno di questi viene trovato morto nella sua stanza, che risulta chiusa dall’interno. È un classico «enigma della camera chiusa», ovvero un omicidio in apparenza impossibile, alla maniera di quelli di Poe, Agatha Christie e Arthur Conan Doyle: a risolvere il mistero sarà il celebre gastronomo che, in veste di detective, usa come ingredienti intuito, razionalità e acume. Non è la prima volta che Malvaldi (Pisa, 1974), chimico e scrittore, già autore dei romanzi con i vecchietti del BarLume, rende omaggio ad Artusi vestendolo da investigatore: prima de Il borghese Pellegrino era accaduto con Odore di chiuso (Sellerio), uscito nel 2011 per i cento anni dalla scomparsa del maestro di ricette.