Corriere della Sera

Alanis mamma rock

Morissette: «Ho vinto la depression­e dopo il parto I figli sono la priorità ma non rinuncio alla carriera»

- Alessio Lana

Negli ultimi otto anni Alanis Morissette non ha festeggiat­o l’uscita di nuovi album, ma l’arrivo dei suoi figli. Tre per la precisione e dai nomi curiosi: Ever Imre, che in realtà è nato nel 2010, la bionda Onyx Solace (quattro anni) e il piccolo Winter Mercy (11 mesi). «Ho scelto di non scegliere tra carriera e maternità e quello che ci ha rimesso, alla fine, è stato solo il sonno — dice —. Ma sai com’è, c’è il caffè».

Tra l’album «Such Pretty Forks in the Road» uscito in questi giorni e il precedente «Havoc and Bright Lights» del 2012 — un successone globale, con tanto di primo posto anche in Italia — Morissette non è stata del tutto ferma. Ha «vissuto». «Se ho intenzione di scrivere dischi su qualcosa di diverso dall’andare in tour o salire su un aereo deve esserci una vita che ho vissuto da raccontare», spiega. E a lei la vita «serve».

Proprio 25 anni fa la cantautric­e canadese diventava un fenomeno globale pubblicand­o «Jagged Little Pill» con la Maverick di Madonna, album da 33 milioni di copie che mescolava testi intimistic­i a sonorità post-grunge, l’urlo al sussurro (alla chitarra c’era Dave Navarro) e già dimostrava un certo amore per i titoli — e i nomi — bizzarri (Jagged Little Pill sta per Piccola pastiglia seghettata). Allora aveva 21 anni, un’aria acqua e sapone e una voce melodiosa. Oggi, che di anni ne ha 46, non è cambiata nell’energia o nell’atteggiame­nto. La vita vissuta, le sue gioie e i suoi dolori sono sempre d’ispirazion­e a questa donna che ha fatto breccia nel cuore dei fan diventando lo specchio della loro vita, dai disagi dei vent’anni alle difficoltà dei trenta fino alle sfide della maturità: «Quando l’ispirazion­e arriva sento il messaggio “è il momento giusto”. Ed è arrivato». Dopo essersi realizzata in tutto, a livello profession­ale, finanziari­o e geografico (dall’infernale e agognata Los Angeles si è spostata nella più tranquilla e borghese Bay Area), «volevo concentrar­mi sul lato personale».

Ma anche per una star del suo calibro la vita è fatta a bivi come suggerisce il titolo del nuovo disco («Bivi così belli lungo la strada»), che lei spiega così: «Fa luce su quante possibilit­à abbiamo: dovrei fare un tour, è tempo di scrivere un disco, dovrei sposarmi con questa persona, vogliamo altri figli, cosa mangio a colazione e tutti quei milioni di punti di svolta che di solito affrontiam­o senza farci troppo caso, alcuni belli, altri non così tanto». Con i figli però «tutte le priorità sono diventate molto chiare, perché sono passata dall’avere molto tempo per me a non averne affatto. Ho scelto di non scegliere tra carriera e maternità» ribadisce con quell’aria solare che l’accompagna da 25 anni (in realtà di più se si contano i primi due dischi, «Alanis» del 1991 e «Now is the time» del 1992 noti al tempo solo in Canada). È come se avesse sempre un riflettore puntato sul viso che la fa brillare, tanto da essere stata scelta dal pirotecnic­o regista Ke

Nuovo look Alanis Morissette cambia stile per «Such Pretty Forks in the Road», disco arrivato dopo otto anni di attesa vin Smith per vestire i panni di Dio in Dogma, dove compare coperta di sfavillant­i paillettes.

Ma Alanis, come la chiamano i suoi fan — tanto ce n’è una sola —, non si è mai presentata come una divinità. È una profession­ista che sa prendersi in giro, come nel 2015 quando ha cantato «Ironic», la sua hit delle hit, vestita da pollo e chiocciand­o. È una musicista che nella vita non ha avuto i grandi disagi delle star ma ha combattuto con i più quotidiani disordini alimentari e la comunissim­a depression­e. È una donna che non ha paura di ammettere

Sonno

Ho scelto di non scegliere tra canzoni e maternità: perdo tanto sonno ma c’è sempre il caffé

che «Such Pretty Forks in the Road» non è stato per niente facile. «Ero nella fase postparto con mia figlia, avevo qualche problema psicologic­o e per la prima volta ho dovuto appoggiarm­i davvero alle persone per avere una mano», ricorda, «È stato un momento pieno di valutazion­i, su cosa voglio insegnare ai miei figli, dove desideriam­o vivere e qual è l’ambiente che vogliamo intorno».

Ora che partirà con il tour globale (unica data italiana l’8 novembre 2021 a Milano), che ci sono le celebrazio­ni per «Jagged Little Pill» e tanti fan in attesa, Alanis, se potesse chiedere qualunque cosa alla vita, rispondere­bbe come qualsiasi genitore al mondo: «Il silenzio».

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