Gli speciali su Bologna: riflessioni politiche e storie personali
Sarebbe forse il momento, dopo quarant’anni, di fare luce su fatti rimasti finora nell’ombra. Gli italiani hanno assistito inermi ad attentati di ogni genere: omicidi di militanti politici, poliziotti, magistrati. E stragi crudeli, terribili, come quella alla stazione di Bologna del 2 agosto 1980 che causò 85 morti e 200 feriti e che, nonostante la condanna definitiva dei tre autori neofascisti, continua a essere avvolta nel mistero.
Giusva Fioravanti e Francesca Mambro sono stati condannati definitivamente all’ergastolo quali esecutori materiali della strage; entrambi sono tornati in libertà. Si sono sempre proclamati
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Cinema per la serata di Rai3: 973.000 spettatori, 6,6% di share
L’ERA GLACIALE 4 - estranei a quel gesto. Parte da qui lo speciale «Bologna, la storia di una strage» (Sky Tg24, disponibile on demand). Un approfondimento — condotto da Marco Congiu e curato da Omar Schillaci, Max Giannantoni e Paolo Volterra — che ripercorre l’atroce vicenda e i successivi quarant’anni di indagini, sentenze, depistaggi, riflessioni storiche e politiche sull’Italia degli anni di piombo, le trame del terrorismo italiano e internazionale, con le testimonianze dei sopravvissuti, dei soccorritori, dei protagonisti e il contributo in studio di ospiti.
Più attento ai destini e alle storie personali delle vittime è invece il documentario «La bomba. 2 agosto 1980, la strage dell’umile Italia», testo di Silvia Avallone e regia di Emilia Mastroianni (Speciale Tg1). Le immagini di quelle prime ore tragiche e concitate sono quelle conservate dalle Teche Rai, sempre così drammaticamente coinvolgenti. Nel 2014, durante il governo di Matteo Renzi, fu emessa una direttiva che avrebbe dovuto declassificare gli atti relativi alle stragi di Ustica, Peteano, Italicus, Piazza Fontana, Piazza della Loggia, Gioia Tauro, e ovviamente Bologna. Ma troppi sono ancora i documenti top secret. Come se fossimo considerati immaturi per conoscere la verità.