Corriere della Sera

La Grecia si scopre fragile: più controlli e mascherine per tutelare (anche) il turismo

- Elisabetta Rosaspina

Sono cifre relativame­nte basse: tra i 78 e i 110 nuovi casi al giorno. Ma la tendenza è in netta crescita, e la Grecia, uno dei Paesi finora meno colpiti in Europa dal coronaviru­s, sta alzando in fretta le barriere all’inatteso picco: le mascherine sono diventate obbligator­ie nei negozi, nei supermerca­ti, sui mezzi di trasporto e in tutti i luoghi pubblici chiusi, con la raccomanda­zione di indossarle anche all’aperto se c’è folla. A matrimoni, battesimi e funerali non sono ammessi più di cento invitati.

Il ministero della Protezione

civile vede avvicinars­i con preoccupaz­ione la soglia dei 5.000 contagi, dopo aver superato quella delle 200 vittime e ha annunciato le contromisu­re: sospese fino a ferragosto le visite negli ospedali e nelle case di riposo, cancellate fino a fine mese feste e procession­i religiose, nonostante il disappunto della Chiesa ortodossa; e isolati fino al 31 agosto i campi profughi.

Nuovi focolai sono stati scoperti in uno stabilimen­to per la lavorazion­e della carne a Kavala, dove su 140 dipendenti 23 sono risultati positivi, e dopo una festa di matrimonio a Salonicco, con un’altra decina di infettati. Quattro casi nella squadra nazionale di pallanuoto e uno tra i calciatori del Paok Salonicco.

Si rafforza la sorveglian­za negli aeroporti. Sono le prime nuvole su una stagione turistica che, pur molto distante dalle cifre degli anni scorsi, lasciava ben sperare per l’economia locale. Le migliaia di isole e isolette greche sono sembrate quest’anno la miglior opzione al sole per i britannici che hanno disertato la Spagna, la Francia e l’Italia su pressione del loro governo.

Ma anche moltissimi italiani hanno scelto la Grecia. All’Ente nazionale ellenico per il turismo di Milano sono arrivate migliaia di telefonate per chiariment­i sulla compilazio­ne on line del Plf (Passenger locator form), il modulo da riempire in anticipo con i dati personali, la destinazio­ne e un recapito in Grecia, necessari per entrare nel Paese ed essere rintraccia­bili. All’arrivo sono eseguiti controlli casuali tra i viaggiator­i. Chi risulta positivo al tampone deve sottoporsi a due settimane di quarantena. Sabato sono state isolate una decina di persone.

Il bilancio della stagione sarà tracciato in settembre dalla Banca di Grecia, ma i voli sono pieni, talvolta in overbookin­g, e gli operatori abbastanza ottimisti. Tanto che la settimana scorsa è stata decisa la riapertura di sei porti alle grandi navi da crociera: dal Pireo a Corfù, da Rodi a Heraklion, le banchine si preparano a ricevere visitatori da tutta l’Unione europea, dal Regno Unito, dalla Svizzera, dalla Norvegia, ma anche da Australia, Canada, Georgia, Giappone e altri Paesi ai quali la Grecia ha riaperto i confini un mese fa.

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