Virus, allarme giovani
L’Emilia-Romagna: nuovi focolai causati da ragazzi tornati dalle vacanze. L’esperto: ma sintomi lievi Contagi decuplicati tra gli under 19. L’età mediana scesa da 68 a 39 anni
Adesso preoccupano i giovani. I casi di Covid tra gli under 19 sono decuplicati. Sebbene con sintomi più lievi. L’età mediana dei positivi scesa a 39 anni.
Calano i contagi, ma aumentano i morti. L’ultimo bollettino del ministero della Salute e della Protezione civile registra 347 nuovi casi (il giorno prima erano 552), la maggior parte dei quali (76) in Lombardia, di cui 24 nel Milanese. A seguire Veneto (63), Emilia-Romagna (44), Piemonte (31) e Sicilia (28). Solo in Sardegna e in Molise non ci sono stati nuovi casi. Il totale dei contagiati dall’inizio dell’epidemia supera così la soglia dei 250 mila, attestandosi sui 250.103. Ieri si sono registrate 13 vittime, in aumento rispetto alle 3 di venerdì. Nelle ultime 24 ore si sono contati 5 decessi in Veneto, 3 in Lombardia, 2 in Emilia- Romagna e 1 in Liguria, Lazio e Puglia. Il totale dall’inizio dell’emergenza raggiunge così quota 35.203.
Numeri che impongono di mantenere alta la guardia, soprattutto nei confronti di eventuali nuovi focolai, come nel caso di Carrara, dove si registrano 21 casi. Ad Assisi otto frati francescani sono risultati positivi e ora sono in isolamento. Un altro «fronte» caldo è quello legato ai movimenti vacanzieri. Sia in Toscana che in EmiliaRomagna che in Veneto sono stati scoperti focolai legati a viaggiatori di ritorno da Grecia e Croazia. Per questo le Regioni invitano soprattutto i più giovani a rispettare il distanziamento e a indossare la mascherina anche all’estero, soprattutto in Paesi meno rigorosi sulle misure di prevenzione, ribadendo l’esortazione fatta venerdì anche dal premier Conte a «divertirsi in modo responsabile».
Il nuovo bollettino segnala anche un lieve aumento del numero degli attualmente positivi, 12.953 (29 in più rispetto al giorno prima), mentre restano stabili le terapie intensive con 43 pazienti, uno in più di venerdì. Sono invece 771 le persone ricoverate con sintomi, mentre 12.139 si trovano in isolamento domiciliare (+36 rispetto al giorno precedente). I tamponi effettuati sono stati 53.298, circa seimila in meno di venerdì. Infine i guariti, che nelle ultime 24 ore sono stati 305, portando il totale a 201.947.
Dopo il caso della comitiva di circa cento giovani (veneti e lombardi) che ha visto almeno 21 di loro contagiati una volta rientrati dalla Croazia, dove avevano festeggiato la maturità, altre segnalazioni simili giungono dall’Emilia-Romagna e dalla Toscana. Nuovi focolai sono stati provocati dal ritorno di gruppi di ragazzi dalle vacanze all’estero, Grecia, Albania e ancora la Croazia. Una ventina gli infetti.
C’è un allarme che riguarda il rispetto del distanziamento sociale nei posti affollati (non solo in villeggiatura) il cui risvolto segnala un evidente abbassamento dell’età di chi si ammala. I dati che arrivano dall’Istituto superiore di sanità sono eloquenti: se l’11 aprile il valore mediano era di 68 anni, nell’ultimo mese è arrivato a 39, con numeri in costante discesa.
Un fenomeno ancora più evidente se si estende il monitoraggio alle classi di età. L’11 marzo i contagiati compresi tra 0 e 18 anni erano l’1,2% (un caso su 83) mentre, sempre nello stesso giorno, erano il 22% quelli tra i 19 e i 50 anni (uno ogni 4,5). Numeri in consistente salita se si guarda il valore medio del periodo compreso tra l’8 luglio e l’8 agosto: i positivi tra 0 e 18 anni salgono di molto, al 12,8% (dunque un caso su otto). E lo stesso per quelli tra i 19 e i 50: che sono il 54,9% (uno ogni 1,8).
In altre parole: l’11 marzo ogni cento ammalati erano 23,2 quelli sotto i cinquant’anni, cifra che si è impennata a 67,7 nell’ultimo mese.
Non ci sono solo gli allarmi sui nuovi focolai in Veneto, Lombardia ed Emilia dovuti ai giovani che rientrano dalle vacanze. Comportamenti per nulla rispettosi del distanziamento sociale — per stare all’ultima settimana — vengono segnalati un po’ ovunque. A Gallipoli, in Puglia, ci sono state polemiche per una festa in spiaggia con due mila giovani che hanno ballato senza indossare la mascherina. Scene non differenti in altri luoghi di villeggiatura: a Ponza il sindaco — che ha approvato l’obbligo della protezione su bocca e naso anche all’aperto — vuol vietare l’affitto di appartamenti agli «under 18» a meno che non siano assieme ai genitori. A Roma la movida sembra fuori controllo e sono almeno una decina i locali chiusi (quattro a fine luglio) perché troppo affollati. Provvedimento dello stesso tenore anche a Vercelli dove a un circolo privato, il «Divina Club», il sindaco ha messo i sigilli: ci sono diversi contagi.