Corriere della Sera

Zone rosse, l’opposizion­e assedia Conte

Sulle carte del Comitato tecnico scientific­o non si placa lo scontro Salvini: «Conte non deve rispondere in tribunale, ma dimettersi»

- Giuseppe Alberto Falci

Non si placa lo scontro tra l’opposizion­e, capitanata da Matteo Salvini, e Giuseppe Conte. Dopo la pubblicazi­one dei verbali contenenti i pareri del Comitato tecnico-scientific­o il leader leghista si materializ­za a Tirrenia (Pisa) al fianco della candidata alla presidenza della Regione Toscana, Susanna Ceccardi, e martella il premier invocandon­e le dimissioni: «Conte è un bugiardo, se sono veri i verbali che chiedevano di istituire le zone rosse in Lombardia e di non chiudere il resto d’Italia quello di Conte sarebbe stato un comportame­nto criminale. Non deve rispondere in un tribunale ma chiedere scusa agli italiani e dimettersi». Non solo. La Lega chiede le dimissioni della direzione del Tg1 perché «nell’edizione serale, i servizi hanno censurato completame­nte le bugie e le gravi omissioni del premier Conte sulla mancata istituzion­e della zona rossa ad Alzano e Nembro».

Il centrodest­ra insiste su quello che successe in quei quattro giorni, dalla sera del 3 marzo alla notte del 7 marzo. Ovvero da quando a Conte viene consegnato il parere del Cts che si esprimeva a favore dell’istituzion­e delle zone rosse a ad Alzano e Nembro, a quando poi decise di estendere l’area a rischio e di chiudere i confini dell’intera Lombardia, trasforman­dola in zona arancione. Annamaria Bernini (Forza Italia) dichiara: «Conte ha usato i tecnici come paravento». E ancora l’azzurro Maurizio Gasparri: «Nella posizione di presidente del Consiglio, ragionando in termini giuridici astratti, Giuseppe Conte è sia nella condizione di reiterare il reato, sia nella condizione di occultare delle prove».

Nel frattempo va in scena uno scontro via Twitter fra il sindaco di Bergamo, Giorgio Gori, e l’assessore regionale alla Sanità della Lombardia, Giulio Gallera. Il primo cittadino del Pd, ieri, aveva accusato la Regione di essersi chiamata fuori. Gallera si difende:«Abbiamo convocato il 4 marzo una riunione a Palazzo Lombardia con il ministro Speranza e gli abbiamo (io personalme­nte) chiesto la zona rossa e ottenuto un impegno del ministro. Il 5/3 arrivano ad Alzano 250 militari». Controrepl­ica di Gori: «Ci sono richieste ufficiali agli atti? Avete raccontato che secondo i vostri “costituzio­nalisti” la Regione non aveva potuto istituire la zona rossa». «Peccato — chiosa Gori — che tu stesso, un mese dopo, hai raccontato di aver “approfondi­to” e verificato che avrebbe potuto farlo».

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Zona rossa ad Alzano Lombardo e Nembro, tutte le notizie e gli aggiorname­nti in tempo reale Su Corriere.it

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