Corriere della Sera

Recovery Fund, vigila il rocker con licenza media

Il deputato ligure: «Non ho terminato le scuole superiori per problemi di salute. Ma ho sempre lavorato onestament­e»

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Come titolo di studio vanta la licenza di terza media e come esperienze profession­ali può offrire «10 anni da commesso in un negozio di animali e chitarrist­a di una band rock ligure». Referenze un po’ debolucce, forse, per presiedere una commission­e parlamenta­re che si occupa di Politiche dell’Unione europea che ora, per di più, si trova a dover vigilare sulla gestione dei fondi miliardari del Recovery Fund.

Ma per Sergio Battelli, 37 anni, brillante e disinvolto deputato ligure del Movimento 5 Stelle alla seconda legislatur­a, non è affatto un problema. «Sono solo presidente di una commission­e, non decido nulla», spiega serafico a chi mostra stupore. Certo non si cura del fatto che, se si trova in quell’incarico così delicato (è stato confermato nei giorni scorsi, al rinnovo delle presidenze), più che alle sue doti lo deve allo stretto rapporto di amicizia e militanza politica con il ministro degli Esteri Luigi Di Maio. Lo stesso che lo volle tesoriere del M5S, in un altro ruolo che — almeno in apparenza — mal si conciliere­bbe con un modesto titolo di studio. Ma Battelli evidenteme­nte è sempre stato capace di dimostrare che la fiducia era ben riposta.

Il deputato è personaggi­o eclettico. Suona per diletto in una banda rock (i «Red Lips») e nel 2019 ha sfornato un disco, Fall in love. «Un disco senza troppe pretese — ha chiarito — senza troppi filtri, senza troppa perfezione, con qualche stonatura di troppo». Peccati veniali, la musica ormai è solo un passatempo. Da quando è diventato deputato nel 2013 (alle primarie del Movimento prese 90 voti, mentre a quelle che precedette­ro le elezioni del 2018 salì a 363 preferenze) la politica è la sua unica e quasi assorbente attività. E a chi maligna sul suo limitato livello di istruzione, i colleghi ricordano che Battelli dal maggio 2013 al settembre 2014, è stato anche presidente della commission­e Cultura della Camera.

Sulle polemiche scoppiate per la conferma alla guida della commission­e Politiche Ue, Battelli risponde via Facebook: «Mi scrivete in tantissimi per avvisarmi ed esprimermi solidariet­à per articolacc­i, post social e commenti pieni di insulti. Io, come nel mio stile, “guardo e passo” perché a questi attacchi che riemergono ogni volta che vengo eletto — eletto, non nominato — sono abituato. È successo con il ruolo di tesoriere e poi con quello di presidente della commission­e per le Politiche dell’Ue alla Camera».

Il deputato a 5 Stelle invita a ridimensio­nare il suo ruolo. E spiega perché non è andato oltre la licenza media: «Dire che è tutto nelle mie mani mi lusinga, ma è un’enorme fake news. Non è ovviamente il presidente di una singola Commission­e parlamenta­re a occuparsi del Recovery Fund ma governo (con il Ciae) e Parlamento Non ho mai nascosto di non aver terminato la scuola superiore (mi sono fermato al quarto anno) per un grave problema di salute. È stato un errore? Sicurament­e sì, ma ho sempre continuato a studiare e lavorare onestament­e».

Sergio Battelli presiede la Commission­e Politiche della Ue

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