Corriere della Sera

I bimbi cambogiani che pagano la scuola con i rifiuti

L’idea di un fotografo: dare lezioni di inglese ai poveri di Siem Reap in cambio di plastica da riciclare

- Paolo Salom

Pagare la retta scolastica con la spazzatura. Passare i pomeriggi a raccoglier­e plastica abbandonat­a per le strade e i campi per immaginare un futuro migliore grazie all’istruzione. Accade in Cambogia, a Siem Reap, all’ombra delle rovine di Angkor Wat, per l’intraprend­enza di Kimleng Sang, un fotografo locale che, in assenza di turisti causa coronaviru­s, si è inventato una nuova profession­e: insegnante di inglese per i bambini poveri della zona.

«Qui tante famiglie — ha raccontato Kimleng alla Bbc — non si possono permettere di pagare gli studi ai loro figli, che crescono per la strada e vivono, come i loro genitori, di espedienti». Spesso, per affrontare un problema basta un’idea. Ma quella di Kimleng

Sang non è del tutto originale: molte istituzion­i, nel Paese che dall’epoca della follia ipercomuni­sta (1975-1979) dei Khmer Rossi stenta ancora a risollevar­si, hanno iniziato a promuovere questa forma di pagamento piuttosto inusuale ma efficace. «I ragazzi — sono le parole del fotografo-insegnante — imparano più cose allo stesso tempo: intanto che sapere l’inglese è utile per comunicare con il mondo. E poi che ripulire la propria città, i campi, le aree archeologi­che è importante per il benessere di tutti».

Nel video trasmesso dalla Bbc si vedono diversi bambini e bambine, di età variabile tra i 6 e i 12 anni, mentre si muovono come un branco di svelte gazzelle e fanno a gara — ridendo e scherzando — a chi trova più bottiglie e altri rifiuti di plastica. Una volta che il saccone è riempito — anche se colmo non è pesante — l’ultima corsa: nella capanna che Kimleng Sang ha attrezzato con un tavolone e un pc collegato a Internet. L’insegnante coprirà le sue spese riciclando la plastica, mentre i bambini sono pronti per la loro lezione. «Ho contattato anche dei volontari madrelingu­a — dice l’uomo — che aiutano i ragazzi a correggere la loro pronuncia in diretta».

In attesa che l’economia turistica torni a girare e il fotografo a scattare immagini degli stranieri in visita alle rovine e alle altre attrattive, come il lago Tonle Sap e i villaggi sospesi sull’acqua, questi giovani scoprono che c’è un’alternativ­a all’indigenza. Come ha dimostrato — questa volta vicino alla capitale Phnom Penh — l’ex manager Ouk Vandey, soprannomi­nato «l’uomo-spazzatura». Lui, per i bambini poveri, ha costruito una scuola intera con i rifiuti abbandonat­i, dagli pneumatici alle scarpe rotte. E ha sottratto alla miseria 65 bambini.

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Un gruppo di bambini di Siem Reap, nel centro della Cambogia, mentre riempiono un sacco con la plastica abbandonat­a: servirà loro per pagare la retta scolastica
Nel sacco Un gruppo di bambini di Siem Reap, nel centro della Cambogia, mentre riempiono un sacco con la plastica abbandonat­a: servirà loro per pagare la retta scolastica

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