Corriere della Sera

Ragazzine investite, muore una 15enne

Napoli, stavano attraversa­ndo la strada. Alla guida un 21enne, denunciato. L’ipotesi dell’eccesso di velocità

- Anna Paola Merone

Investita e uccisa, a 15 anni, nel pieno centro di Napoli. Maya Gargiulo è morta così, nella notte di venerdì, mentre stava tornando a casa con un’amica, al termine di una sera d’estate. All’una del mattino le due ragazze, che abitano nella zona di via Foria, stavano attraversa­ndo piazza Carlo III, sul limitare dell’Albergo dei Poveri, e sono state sbalzate in aria da una Smart guidata da un ragazzo di 21 anni. Uno stridio di freni nella notte, un tonfo: il giovane si è fermato, ha chiamato il 118, chiesto aiuto.

È stato subito chiaro che per Maya non c’era niente da fare. L’amica, 14 anni, è stata portata invece all’ospedale Cardarelli dove le hanno riscontrat­o fratture multiple.

Non le hanno detto che Maya è morta. E lei continua a chiedere come sta la sua amica. Il dolore straziante della famiglia della vittima racchiuso nel cuore e nel silenzio composto. I volti sfigurati dalla tragedia, una sola frase, ripetuta più volte: «Non si può morire così».

Maya aspettava la partita del Napoli con il Barcellona di ieri sera con una eccitazion­e particolar­e. I suoi 15 anni di passione e sorrisi erano strettamen­te intrecciat­i alle vicende azzurre. In un post su Facebook scriveva: «Non portarmi a ballare ma portami a vedere una tua partita e dedicami un gol». Era innamorata e appassiona­ta. Affidava ai social le sue passioni e i suoi entusiasmi e le sfide con le amiche a

TikTok. «Senza rischio non c’è divertimen­to» ripeteva commentand­o una foto in cui indossava le sneaker preferite e aveva il viso coperto dai lunghi capelli color castagna. Però quello di fare la dura era solo un atteggiame­nto. «Mi piace quando mi chiamano bimba» ammetteva.

Sul suo profilo Facebook una sorta di manifesto, la bandiera del suo pensiero. «Non sono perfetta, non sono la ragazza più bella, signorile e raffinata che esista... ma do un valore a tutto, anche alle sciocchezz­e. Perché per me tutto è importante. Mi arrabbio per tutto, ma solo perché mi preoccupo tanto». Una bimba e una donna che ha lasciato una impronta forte fra i suoi amici e il ragazzino vicino al quale aveva sentito più forte battere il cuore.

Sullo sfondo il dramma del giovane investitor­e accusato di omicidio stradale, al quale è stata ritirata la patente. «Un bravo ragazzo, che è sinceramen­te disperato. Ha perso il padre da un po’ e abbiamo parlato con sua madre che lo ha raggiunto sul luogo dello scontro per stargli vicino — racconta Antonio Muriano, comandante dell’unità antinfortu­nistica della polizia municipale di Napoli, intervenut­o sull’incidente —. Ci ha anche raccontato che in settimana avrebbe dovuto sostenere un colloquio di lavoro».

L’investitor­e è stato sottoposto ai test per verificare se guidava sotto l’effetto di alcol o droga. Si ritiene che la causa dell’incidente sia l’alta velocità alla quale procedeva il veicolo, ma in queste ore vengono acquisite tutte le immagini delle telecamere presenti in zona.

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Maya Gargiulo, 15 anni, investita e uccisa da un’auto a Napoli
(foto dai social) Vittima Maya Gargiulo, 15 anni, investita e uccisa da un’auto a Napoli

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