«È un modo per tutelare la salute delle donne»
Licia Ronzulli, cosa pensa delle linee guida sulla Ru486?
«L’impianto della legge non viene modificato e gli aborti oggi sono un terzo di quelli del 1983. La differenza fondamentale riguarda il numero di giorni di degenza. Percorso, monitoraggio e procedura non cambiano. Da oggi basta il day hospital — già previsto per l’interruzione chirurgica della gravidanza, un intervento ben più invasivo —, un ricovero diurno. È già così in tutta Europa, perché restare necessariamente in ospedale per tre giorni, per punizione?».
È un «passo avanti nella libertà delle donne»?
«Non stiamo affatto parlando di una questione di libertà, ma di salute. Non condividiamo l’idea di un aborto-fai-da-te: il diritto alla vita è sacrosanto ed è uno dei valori costitutivi di Forza Italia. Ideologizzando una questione così maledettamente seria si fa solo il male delle donne».
Per «Avvenire» si eliminano tutele per la donna.
«Comprendo la preoccupazione dei vescovi: abortire non è un diritto di libertà ma, al contrario, una costrizione. Aggiungo: un fallimento di tutta la società. Il governo dovrebbe investire le risorse che oggi ha per dare piena attuazione alla legge 194 nella parte in cui prevede investimenti sulla prevenzione, sostegno alle madri e ai consultori. La stragrande maggioranza degli aborti sono dovuti alle difficoltà economiche dei genitori, che saranno acuite da questa crisi».