Corriere della Sera

La forza della solidariet­à (senza data di scadenza)

- di Antonello Piraneo

Lo sguardo della fotografia per raccontare il mondo segnato dal Covid-19. Fino al 4 ottobre, il Palazzo della Cultura di Catania ospita la mostra «Sine die», promossa e realizzata dalla Fondazione Oelle Mediterran­eo Antico e co-organizzat­a dal Comune di Catania (ingresso libero, tutti i giorni dalle 9 alle 19; catalogo a cura di Carmelo Nicosia, edito da Fondazione Oelle). Esposte 122 fotografie, ognuna abbinata a un testo scritto. Tra le opere in mostra c’è lo scatto che pubblichia­mo in questa pagina, di Fabrizio Villa, accompagna­to dalle parole di Antonello Piraneo, direttore del quotidiano «La Sicilia».

Sine die. Un monito, un proposito, un orizzonte per definizion­e mobile e che quindi sposti sempre un po’ più in là. Perché sine die deve essere l’impegno civile, l’assunzione prima e la condivisio­ne poi di una forte responsabi­lità verso sé stessi e verso gli altri, i più deboli, fossero i nostri anziani, i nostri bimbi o i volti sconosciut­i che incontriam­o nelle periferie delle città e dei cuori.

Sine die. Credere in una società più giusta, in un modello economico sostenibil­e, in uno sviluppo che coincida con il progresso, come nella visione pasolinian­a del mondo, deve essere una costante del nostro vivere. Non può avere scadenze come fosse un prodotto della grande distribuzi­one organizzat­a, a media o lunga conservazi­one, non può essere una stagione politica e sociale, non può essere una prospettiv­a figlia dell’emergenza, di una quarantena più o meno volontaria che ti costringe a rallentare e a pensare un po’ di più. Utopia, forse, chissà. Sicurament­e anch’essa sine die.

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