Corriere della Sera

Gli zombi vivono in famiglia nel corto di Diritti

- Giuseppina Manin

«Dolcetto o scherzetto?». La frase di rito di ogni Halloween stavolta ha un risvolto avvelenato. Lo «scherzetto» di cui resterà vittima Camilla è tra i più crudeli e inattesi, di quelli che ti spalancano gli occhi sulla realtà, ti precipitan­o dal mondo della fiaba dove la paura è solo «per finta», a quello della vita dove i mostri esistono davvero. Molto più vicini a te di quel che immagini. Zombi, titolo del cortometra­ggio che il regista Giorgio Diritti presenterà l’11 settembre alla Settimana della Critica della Mostra di Venezia, in 13 minuti racchiude tutto ciò: il conflitto figli-genitori, una famiglia che va a pezzi, la catena di sofferenze e vendette che innesca. A farne le spese una bambina, che nella «Notte dei morti viventi» perderà la sua innocenza, la sua fiducia negli adulti.

«Una storia emblematic­a di tante altre, raccolte durante il mio lavoro svolto la scorsa estate a Bobbio con i giovani di Fare Cinema, il laboratori­o di Marco Bellocchio — racconta Diritti —. Gli spunti erano davvero tanti, abbastanza per farne due o tre brevi film, alla fine convogliat­i in questo che un po’ tutti li racchiude». Sei giorni di riprese tra le strade di Bobbio, incalzati dal ritmo serrato del cortometra­ggio, che non permette sbavature di sorta.

L’esito è una short story che pare un thriller, capace di sferrarti il colpo basso finale a tradimento. A reggere la tensione del racconto la brava Elena Arvigo, madre amorevole che cerca in ogni modo di scansare dalla figlia la delusione di un padre assente, e Greta Buttafava è la bimba smarrita, ignara ma presaga di quel che sta per accadere.

«In una separazion­e i piccoli sono spesso quelli che pagano il prezzo più alto. Il ritrovarsi di colpo nemici, fa sì che i genitori dimentichi­no di essere tali, spingendos­i oltre ogni logica per meglio ferirsi. Il primo istinto non è più proteggere il figlio ma usarlo come arma contundent­e contro l’altro. Senza pensare che in questo modo si creano crepe enormi nella sua sicurezza».

L’aver scelto Halloween come sfondo è quindi quanto mai emblematic­o di un mondo dove la famiglia si svela un covo di morti viventi, e il gioco della maschera spaventerà per prima la bimba che si nasconde dietro il cappuccio.

E a proposito di analogie, Volevo nasconderm­i, il film di Diritti che a Berlino è valso L’Orso come miglior interprete a Elio Germano, esce finalmente nei cinema. Il 15, 16, 17 agosto nelle arene estive, dal 19 nelle sale. «Ligabue è stufo di stare nascosto. Vuol farsi conoscere, vuole essere amato dal pubblico».

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Elena Arvigo (46 anni) in una scena del corto «Zombi» di Giorgio Diritti
Paura Elena Arvigo (46 anni) in una scena del corto «Zombi» di Giorgio Diritti

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