Rossi sorpreso «Un azzardo ma potrebbe funzionare Sarà protetto»
«Mi sembrava l’ultima scelta... l’avevano detto anche loro che Pirlo doveva maturare la necessaria esperienza. Credo che sia la prima volta che una squadra si affida a un debuttante assoluto. È vero che la Juventus sa come proteggerti, ma mi sembra una scelta azzardata e abbastanza rischiosa».
Pablito Rossi graffia come se fosse ancora in area di rigore. La Juve sognava Zidane e ha
pensato di costruirselo in casa. Questo la lascia perplesso?
«Abbastanza, perché fare l’allenatore in una società come la Juventus non è così semplice e farlo senza esperienza lo è ancora di più».
Di sicuro Pirlo parla lo stesso linguaggio di campioni come Dybala e Ronaldo, o no?
«Giocare a calcio è una cosa diversa dalla gestione di una squadra. E al di là della serietà di Pirlo e della sua
Sarri non è l’unico colpevole: la società ha sbagliato a non dargli giocatori adatti al suo gioco
carriera straordinaria, fare l’allenatore è comunque un’altra cosa».
Che calcio si aspetta?
«Intanto è stato tutto così veloce e faccio i miei auguri a Pirlo. Mi aspetto che voglia fare un calcio propositivo, del resto ha detto lui stesso di avere le idee chiare in merito, quando è stato presentato per la Juve Under 23. Si ispira ad allenatori propositivi e innovativi e magari questo ha invogliato la società: per non tradire del tutto quello che doveva essere il nuovo corso con Sarri, ma anche per avere una diversa gestione del gruppo».
È questo che è mancato in questa stagione?
«A livello di prestazione non si è mai vista la Juve giocare bene e dopo il lockdown ha fatto fatica. Soprattutto è sembrata mancare la chimica di squadra. Sarri non è mai riuscito a imporre le proprie idee e questo saltava all’occhio nelle prestazioni: la fase difensiva era
A Ronaldo non si può dire nulla, col Lione era quasi riuscito a ribaltare la situazione da solo
peggiorata, le due coppe nazionali sono state perse e l’eliminazione agli ottavi con il Lione ha pesato. Anche se il suo addio era nell’aria».
Le colpe non sono certo tutte di Sarri, concorda?
«Certamente, ma già Allegri era stato cambiato dopo aver vinto lo scudetto. Sarri doveva dare un marchio diverso al gioco, più riconoscibile. Soprattutto a livello internazionale. E questo non si è visto. Le colpe sono da dividere con la società, che non gli ha messo a disposizione più calciatori adatti al suo gioco. E con i giocatori, alcuni dei quali sono calati sensibilmente come Pjanic o Higuain, che ho visto in grande difficoltà. Non c’è stato un rinnovamento qualitativo. Ma del resto continuare a vincere sempre non è facile».
Ronaldo resta il faro?
«Ha preso per mano tutti, è stato un trascinatore, si è dimostrato un grande professionista. Era quasi riuscito da solo a ribaltare la situazione con il Lione. Cosa
si può dire a Ronaldo?».
Venerdì sera Agnelli aveva parlato di entusiasmo da ritrovare. La scelta di Pirlo va letta anche in questo senso?
«Le novità dovrebbero portare a questo, ma andrà rinnovato anche il parcogiocatori: le scelte di Kulusevski e Arthur dimostrano che la Juve arriva sempre un po’ prima degli altri. E se avesse ragione anche sull’allenatore?».