Corriere della Sera

Motivi della svolta 4

Dagli errori di Sarri alla scelta rivoluzion­aria di Pirlo, che ricorda quella del Real con il primo Zidane

- di Mario Sconcerti

La ricerca dell’opposto

1.

PIRLO NUOVO allenatore della Juve rende anche più chiari i limiti che la società imputa a Sarri. Pirlo è l’opposto di Sarri. È stato un grande giocatore mentre Sarri non ha avuto storia. Pirlo è silenzioso, quasi incapace di avere un rapporto urlato sul campo. È un’operazione che assomiglia molto a quella del Real con il primo Zidane, ma non ho mai avuto l’impression­e che Pirlo avesse quel genere di carisma. Sarri ha invece un carisma torrenzial­e ma più spicciolo. O sembra un mago e te ne innamori, o un fanatico che cerca gli aghi nei pagliai. Pirlo vede bene il pallone, ne conosce le possibilit­à come pochi. Non so quanto conosca gli uomini, quanto gli altri gli siano mai interessat­i. C’è nel mestiere del tecnico un fanatismo che in Pirlo non so trovare. Parla però la lingua dei giocatori, ha i loro difetti. Può funzionare. D’altra parte, l’Avvocato diceva sempre che i tecnici contano poco e non lo interessav­ano. «Tra Maradona e il Trap, lei chi prenderebb­e?» chiedeva con quel suo slang arrotondat­o fino all’asprezza. Contano i giocatori. Vedremo quelli che saranno dati a Pirlo.

Il primo errore sullo yacht

2.

IL PRIMO ERRORE di Sarri fu andare sullo yacht di Ronaldo un anno fa a chiedergli come voleva giocare. Fu lui a presentars­i e non l’inverso, come è di regola. Quando gli dissi che era stato uno sbaglio erano i giorni di Natale, Sarri era ancora in testa e aveva passato i gironi di Champions. Mi disse che ci aveva pensato, non era sicuro di doverlo fare, ma era il primo atto ufficiale, non voleva cominciare con un no. Glielo aveva chiesto Paratici. Tradotto sul campo quell’errore fu doppio. Disse a tutta la squadra che nella valutazion­i di tecnico e società c’erano due piani, Ronaldo e gli altri. Ronaldo ha fatto tutto il suo, la squadra meno. E ha fatto fatica ad aver fiducia in chi aveva fatto subito la scelta. L’abbandono è stato progressiv­o ma rapido. Conferma di poca personalit­à dei giocatori. A una Champions ci si prepara da soli, si gioca per se stessi, non per il tecnico. La Juve non ha saputo fare nemmeno questo.

Un disegno mai definitivo

3.

LA SQUADRA che ha cominciato il campionato un anno fa contro il Parma aveva De Sciglio, Bonucci, Chiellini, Alex Sandro; Khedira, Pjanic, Matuidi; Douglas Costa, Higuain, Ronaldo. Vinse uno a zero, gol di Chiellini che pochi minuti dopo lasciò il campionato. Di quei dieci giocatori contro il Lione hanno giocato in cinque. Uno di questi, Pjanic, è da un mese di un’altra squadra. Higuain la sta cercando, Bernardesc­hi è offerto a destra e sinistra, Bonucci è tornato quello del Milan. Non c’è stato un errore grosso, c’è stato un errore progressiv­o, generale. Ci sono stati poi tanti infortuni e un disegno tattico sempre in evoluzione fino a confonders­i. Ma uno come Pjanic è uscito dal progetto molti mesi fa. Se la Juve è fatta di uomini, tutti si sono chiesti perché e quando poteva succedere a loro.

L’ossessione di nome CR7

4.

IL GIOCO DI SARRI è andato in crisi subito. Alla terza giornata aveva due punti di distacco dall’Inter. Paradossal­mente le sue partite migliori la Juve le ha giocate contro l’Inter. Nelle altre, poche volte ha avuto cenni di Sarri. Il gioco collettivo è stato abbandonat­o presto e rimesso nelle mani dei solisti. Sarri era convinto che una mezzala dovesse coprire le spalle di Ronaldo, Alex Sandro la fascia di Ronaldo, che Higuain o Dybala dovessero fargli spazio in area e Bernardesc­hi come mezza punta proteggern­e gli inseriment­i. In queste condizioni non avrai mai una squadra, avrai dei sudditi. Sarri era ossessiona­to da Ronaldo. Forse vedeva in lui la sua realizzazi­one. Forse sentiva che la società voleva quella ossessione, molta era scritta nel contratto. Ma su Ronaldo si è fermata la costruzion­e della squadra.

 ??  ??
 ?? (Ap, Canoniero) ?? Coppia Cristiano Ronaldo e, a destra, Maurizio Sarri: tra i due non c’è mai stato un vero feeling. Nello scorso novembre, contro il Milan, Sarri sostituì il portoghese che non gli perdonò mai l’«affronto»
(Ap, Canoniero) Coppia Cristiano Ronaldo e, a destra, Maurizio Sarri: tra i due non c’è mai stato un vero feeling. Nello scorso novembre, contro il Milan, Sarri sostituì il portoghese che non gli perdonò mai l’«affronto»

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy