Ferrari guida la protesta anti-Racing Point, ma in pista insegue
Anche Renault, Williams e McLaren pronte al ricorso contro la «Mercedes rosa». Qualifiche flop: Leclerc ottavo
Accomodarsi due file dietro, prego. La ricetta per affrontare la terribile Silverstone ha funzionato una settimana fa, non ieri. Bastano piccoli cambiamenti per far retrocedere questa Ferrari. Ma come dice Charles Leclerc, ottavo al via dietro all’AlphaTauri di Pierre Gasly «è un risultato che rispecchia di più il nostro valore di quello precedente». Il podio oggi sembra lontanissimo, però lui ci è salito già due volte in questa stagione disgraziata con abilità, fortuna e guai altrui.
Senza questi fattori s’intravedono solo fatica e sofferenze. È ancora il monegasco a limitare i danni, mentre Sebastian Vettel è in piena involuzione, di nuovo fuori dai top 10. Eppure convinto di «aver tirato fuori il massimo dalla macchina». Ha uno stile di guida diverso dal compagno ma forse ha anche esaurito gli stimoli al crepuscolo della sua avventura ferrarista. «Sulla stessa pista e in condizioni molto simili abbiamo fatto un passo indietro — spiega il direttore sportivo Laurent Mekies — sia verso noi stessi, sia verso i nostri diretti avversari». Che non sono le imprendibili Mercedes: Valtteri Bottas festeggia il rinnovo del contratto togliendo la pole a Lewis Hamilton per 63 millesimi. I motivi delle qualifiche flop della Ferrari vanno ricercati nelle variazioni di pressione delle gomme e nelle mescole più morbide portate dalla Pirelli (rispetto al primo Gp britannico). Con queste variazioni l’assetto «estremo per recuperare i cavalli spariti dal motore, è stato inefficace. La mancanza di carico aerodinamico non ha permesso di «accendere» gli pneumatici, come sottolinea Leclerc: «Abbiamo il carico più basso degli altri e ci renderà la vita difficile con le gomme. Sarà una gara più difficile dell’ultima».
Dentro e fuori dalla pista tiene banco il caso Racing Point: Hulkenberg (sostituito del titolare Perez, positivo al Covid-19) ha portato la «Mercedes rosa» dietro alle originali. La prestazione super del tedesco aumenta le chiacchiere. Il fronte legalista aumenta la pressione: oltre alla Ferrari, anche Renault, McLaren e Williams hanno manifestato la volontà di fare appello contro la sentenza di venerdì (pure la scuderia di Stroll è pronta al ricorso, per motivi opposti), uno dei peggiori pasticci della moderna F1. Hanno tempo fino a domani sera per depositare il reclamo, potrebbero fermarsi di fronte a un intervento della Fia. L’obiettivo è spingere la Federazione ad aprire un’investigazione su tutta la macchina, partendo dalle prese d’aria dei freni posteriori irregolari perché effettivamente copiate da quelle della Mercedes 2019. Il team campione rischia di essere sempre più coinvolto in una storia che può gettare ombre sulle vittorie.