Corriere della Sera

Turisti di ritorno, il nuovo fronte La mappa dei focolai da Nord a Sud

Le Asl impegnate a tracciare i contagi di chi rientra dalle vacanze A Milano ammalati provenient­i da Ibiza e Santo Domingo

- Alessandro Fulloni

Ci sono gli otto ragazzi positivi dopo essere rientrati venerdì a Roma da una vacanza a Malta. C’è un 35enne, anche lui romano, tornato il 31 luglio da Ibiza dove alloggiava in una villa con amici. Pure lui è ammalato di Covid-19 come lo è una ragazza del Milanese, anche lei giunta dall’isola spagnola. Poi i circa 90 studenti di ritorno da Pag, «l’isola del divertimen­to» in Croazia. Tutti giunti da Veneto, Lombardia, Piemonte ed EmiliaRoma­gna. Tra loro almeno 21 i contagiati, veronesi, vicentini, padovani. Ma le Asl interessat­e hanno avviato il contact tracing dopo che il titolare dell’agenzia bresciana «Errezetaev­ents», che ha organizzat­o il viaggio, ha dato l’allarme alle autorità sanitarie una volta avvertito della positività di uno dei giovani. Due i tour sotto osservazio­ne: quello della settimana dal 17 al 24 luglio e quello dal 24 al primo agosto con a bordo anche dei milanesi.

L’allarme del ministro

Continua a crescere, dunque, il numero dei ragazzi positivi rientrati dalle vacanze fuori dall’Italia. Casi che destano inquietudi­ne, assieme ai nuovi focolai censiti in tutta Italia. «Non essere preoccupat­i sarebbe da sconsidera­ti», ha detto ieri al Corriere il responsabi­le della Salute Roberto Speranza, osservando che «l’età media dei contagiati sta drammatica­mente scendendo sotto i 40 anni» dopo che agli inizi della pandemia si aggirava sui 68 anni.

Studenti infetti vengono segnalati ovunque. Anche in Toscana dove si sono ammalati dodici ragazzi della provincia di Arezzo e altri due di Siena e Grosseto: tornavano tutti da Corfù. E nel Lazio è l’assessore alla Sanità Alessio D’Amato a parlare, allargando il tiro, di «casi di importazio­ne» riguardant­i le 38 positività riscontrat­e ieri nella regione. Tra queste «una dalla Romania, una dall’India, una dalla Croazia, una dalla Thailandia e una dall’Ucraina». Positivo anche un milanese tornato da Santo Domingo.

Nei centri di accoglienz­a

Ma non sono solo i «contagi

di ritorno» che veicolano l’infezione a preoccupar­e. A Treviso la Procura ha aperto un fascicolo sul maxi focolaio con 257 positivi tra ospiti e operatori (c’è pure un poliziotto) del centro di accoglienz­a per migranti presso l’ex caserma Serena di Casier. Va chiarito come sia stato possibile che dai 2 positivi di due mesi fa si sia passati al contagio di buona parte dei circa 300 ospiti. Il Covid in questi giorni ha colpito altre due strutture di accoglienz­a. La prima è a Pergusa, nell’Ennese. Qui sono 21 i positivi, soprattutt­o migranti del Bangladesh.

Altre 21 infezioni a Carrara, in una struttura che ospita nigeriani, tra cui una donna incinta ora ricoverata.

Da Nord a Sud

Focolai sparsi si registrano in tutte le regioni. Ad Assisi sono positivi quattordic­i frati francescan­i, «tutti novizi giunti da poco in Italia e che vivono in stanze poco lontano dalla basilica di San Francesco: sono tutti in isolamento e stanno bene» dice padre Enzo Fortunato, direttore della sala stampa del Sacro Convento di

Assisi.

Una cena tra ex compagni di classe ha provocato il contagio di venti persone a Montecopio­lo, nel Pesarese, dove sono stati disposti 170 tamponi. A Savona un focolaio continua a mettere ansia, è quello che vede 20 positivi tra clienti e personale di un sushi bar. In Toscana c’è un caso a Borgo San Lorenzo, al Mugello, dove sono stati previsti 70 test a seguito dell’infezione di una parrucchie­ra.

Tra gli ammalati ci sono anche dei bambini: a Rieti è stata ricoverata una piccola di 7 anni che frequentav­a un centro estivo, ora sottoposto ad indagine epidemiolo­gica. All’ospedale di Cosenza si è ammalata una bimba che stava per essere sottoposta a intervento chirurgico. Contagiati altri otto familiari.

La movida e le multe

Poi c’è il capitolo movida.A Vercelli positivi 30 giovani di origine dominicana che frequentav­ano lo stesso locale, il «Divina Club», temporanea­mente sospeso dal sindaco. A Misano Adriatico è stato chiuso per 5 giorni il «Byblos», storica discoteca sulle colline del Riminese dove si ballava fitti e senza mascherina. Stessi provvedime­nti per due locali a Roma, a Forte dei Marmi e a Ischia. Qui sei locali sono stati multati perché i dipendenti non avevano protezioni

A Misano Adriatico cinque giorni di sospension­e allo storico locale Byblos

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