RITARDI, VOTO, VIRUS: SCUOLA A RISCHIO CAOS
La ministra Lucia Azzolina ieri ha scelto Facebook per ringraziare pubblicamente i sindaci di due piccoli Comuni, Bioglio e Viverone, in Piemonte, che hanno spostato i seggi per le elezioni di settembre al di fuori delle scuole, in modo da non interrompere le lezioni pochi giorni dopo l’apertura dell’anno scolastico fissata per il 14 settembre. I rappresentanti di vari partiti avevano commentato la scelta della data affermando che le urne possono essere collocate altrove, ma senza fornire suggerimenti in proposito. E gli assessori regionali avevano fatto presente alla ministra che sarebbero sorte difficoltà: alcuni, come Lucia Fortini in Campania, hanno fissato il primo giorno di scuola il 24 settembre, dopo il voto. Ora il problema sta emergendo in tutta la sua dimensione: domenica 20 e lunedì 21 settembre si voterà per ben sette Regioni (Veneto, Campania, Toscana, Liguria, Marche, Puglia e Valle d’Aosta) e 1.184 Comuni. Ovunque, inoltre, si andrà alle urne per il referendum sul taglio dei parlamentari. In seguito, infine, in molti Comuni si terranno i ballottaggi. Intanto, mentre si discute ancora sui banchi singoli con o senza rotelle e sulla necessità di accelerare il reclutamento dei docenti, l’associazione dei presidi, per esempio, sostiene che sono necessarie almeno ventimila aule in più; e le associazioni dei professori vogliono che si intervenga per garantire il distanziamento sui mezzi di trasporto perché il servizio sia in sintonia con le misure di sicurezza adottate dagli istituti. Tutti, infine, chiedono anche di emanare un protocollo sanitario per la gestione di eventuali casi di contagio a scuola. Ipotesi non astratta. In Germania, al termine della prima settimana di lezioni dopo il rientro dalle vacanze, sono già state chiuse una scuola media e una elementare: nella prima, a Ludwigslust, è risultato positivo un docente, nella seconda, nel distretto di Rostock, un alunno.