È Verstappen l’anti-Mercedes Leclerc, 4° posto con sorpresa
Hamilton e Bottas traditi dalle gomme. Ferrari meglio del previsto, ma Vettel è 12°
Ci voleva Max, con le sue parole d’acciaio, con la sua espressione così poco patinata, con i suoi interessi confinati a ciò che abbia un motore, con la sua guida chirurgica, per rianimare un Mondiale già impacchettato. Da solo contro gli invincibili, con un compagno evanescente (Albon, quinto a 39”) e una macchina nettamente inferiore rispetto alla Mercedes. Almeno fino a ieri. Ci voleva Verstappen per interrompere l’abbuffata delle Frecce Nere: una vittoria, due secondi posti e un terzo posto negli ultimi quattro Gp. Secondo nel Mondiale, se non fosse stato bloccato da un guasto nel Gp inaugurale sarebbe più vicino. Unico fra i primi a partire con le gomme piu dure, una scommessa azzeccatissima.
Ci volevano le «vesciche» sotto le calzature delle monoposto di Lewis Hamilton e
Valtteri Bottas a trasformare la parata del Gp dei 70 anni della F1 in una passeggiata sulle spine. Dolorosa per chi insegue solo i record (ieri Hamilton ha eguagliato i 155 podi di Schumacher) e considera anche un doppio podio una sconfitta. O un campanello d’allarme per la prossima trasferta, domenica a Barcellona dove è atteso un gran caldo.
Un lusso che la Ferrari si sogna, i miracoli non riescono tutte le domeniche. E anche «se è brutto dirlo», per Charles Leclerc il quarto posto profuma di vittoria, scattava ottavo. Si aspettava di dover soffrire molto di più e lo aveva anche anticipato alla vigilia, per una volta le catastrofiche simulazioni sono state smentite in positivo. È già qualcosa in quest’annata triste, dove un solo pilota rema contro le debolezze di una macchina scadente. Mentre l’altro, Sebastian Vettel, va alla deriva: in giravolta dopo una manciata di secondi per poi scivolare anche a parole criticando (inutilmente) la strategia del muretto nell’ennesima gara in cui si è complicato la vita da solo.
Silverstone bis ha premiato i ragazzi «sensibili» di piede: Verstappen e Leclerc, rivali storici, oggi impossibilitati a lottare per evidente superiorità della Red Bull sulla Ferrari. Con le mescole più morbide e le pressioni delle gomme più alte rispetto a una settimana fa, la Mercedes ha iniziato a zoppicare da subito: Hamilton
Lavoro di fino
Da mesi Charles si è concentrato nel migliorare la gestione degli pneumatici
insisteva per arrivare in fondo con una sola sosta, ma con le «gomme gonfie come palloni» (parole sue) lo hanno convinto a non rischiare. Alle spalle di un depresso Bottas, anche lui ha rimproverato gli strateghi, alla fine Leclerc girava su tempi ottimi, assolutamente imprevisti: «Ho anche pensato di poter attaccare Valtteri, è stata una sorpresa. Analizzerò i dati per capire da dove nasce questa perfomance».
Al netto delle incognite, una cosa è certa: Charles nei mesi scorsi ha lavorato tanto insieme agli ingegneri per migliorare il suo stile di guida, per amministrare il degrado degli pneumatici. E i risultati si vedono, con il trattamento «speciale» ha effettuato un solo pit-stop tenendosi dietro avversari più veloci.