«SICCOME NON HO IL VIRUS IL VIRUS NON ESISTE»
Caro Aldo, un’altra occasione perduta! Che cosa deve ancora accadere perché la politica, impegnata in una perenne campagna elettorale, esca dalla logica manzoniana del rinviare, del ritardare le decisioni non rinviabili, di vivere dell’hic et nunc incurante della società trascinata alla deriva? Il Covid-19 offriva l’opportunità di ricucire il rapporto tra mondo politico e cittadinanza, oggi... una faglia incolmabile e generatrice dello sfarinamento del tessuto sociale, della sua atomizzazione e dell’affermarsi dell’individualismo esasperato e del radicamento del detto «io mi faccio i fatti miei».
LCaro Francesco,
a sua lettera prosegue in modo critico sia verso il governo, sia verso i negazionisti del Covid. Ho ricevuto molte mail, anche feroci, contro di loro. Distinguiamo i due piani. A me pare che quest’estate il governo abbia fatto bene a prendere alcuni provvedimenti prudenziali, tipo ripristinare il distanziamento sui treni e chiudere le discoteche; è stato semmai sbagliato riaprirle. Resta un dato: fare un tampone è tuttora troppo difficile. È più semplice fare un test sierologico, che però non dice molto: se l’esito è positivo, occorre comunque il tampone; e la trafila burocratica, tra Ats e medici di famiglia, resta complicata.
Per quanto riguarda i negazionisti, appariva chiaro che l’ostentato rifiuto della mascherina fosse un gesto irresponsabile; tanto quanto scagliarsi contro accorgimenti inevitabili per quanto fastidiosi come fossero soprusi antidemocratici. Una pandemia tira fuori il carattere di un popolo, spesso nel bene ma talora pure nel male. Purtroppo un popolo di individualisti tende a pensare: siccome io non ho il virus, il virus non esiste. Come se tutte le cose del vasto mondo dovessero essere riferite a noi stessi e al nostro ego.
Sono solidale con il Mihajlovic che si batte contro le malattie. Mi piacque meno il Mihajlovic che, richiesto di un parere sullo striscione esposto per omaggiarlo dagli ultrà laziali — «Onore alla tigre Arkan» —, rispose: «Voi dite che Arkan era un criminale. Ma a me non ha mai fatto nulla».