Borsa Italiana sceglie Euronext-Cdp-Intesa
Palermo: infrastruttura strategica. Messina: passo avanti verso il mercato unico dei capitali
La corsa a tre per Piazza Affari perde due partecipanti. Il London Stock Exchange — proprietario di Borsa Italiana dal 2007 — ha scelto di entrare in trattativa esclusiva con la cordata composta da Euronext, Cdp Equity e Intesa Sanpaolo, mettendo da parte le offerte dei concorrenti Deutsche Börse e Six. A comunicarlo lo stesso Lse con una nota in cui si sottolinea — da prassi — come non «vi possa essere certezza» sulla buona riuscita delle discussioni e che «qualsiasi potenziale vendita dipenderà dall’esito dell’esame della transazione Refinitiv da parte della Commissione Europea e dalla chiusura della transazione in linea con i termini» degli accordi.
Sulla partita, in cui Euronext ha come advisor Jp Morgan e Mediobanca e Cdp Equity Lazard, è intervenuto l’amministratore delegato di Cdp, Fabrizio Palermo, che ne ha parlato di «un’operazione strategica che dà all’Italia un ruolo di leader nei mercati di capitali europei» e di «un primo importante passo per investire in una infrastruttura strategica per lo sviluppo delle imprese italiane, in particolare delle Pmi, e, nel contempo, per diventare principale azionista di un network di altre 6 borse europee».
Anche il ceo di Intesa Sanpaolo Carlo Messina ne ha fatto riferimento: «La proposta si pone come un passo concreto verso la European Capital Market Union, basandosi sulla forte presenza di Euronext che raccoglie molte delle principali borse europee e valorizza un’ampia gamma di servizi che rappresentano delle vere e proprie eccellenze sul mercato. Siamo fortemente convinti che il progetto potrà rappresentare un elemento di rafforzamento dell’infrastruttura finanziaria europea. L’operazione, infatti, potrà unire i punti di forza di Euronext e Borsa Italiana grazie alla complementarietà delle rispettive aree di leadership».
Se dovessero andare a buon fine le trattative con Londra, con Cdp Equity nella cordata vincitrice, la proprietà di mercato di Borsa ritornerebbe anche all’Italia (e non potrebbe non avere influenze anche sulla governance). Una prospettiva in linea con l’idea del ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, che il 9 settembre scorso era intervenuto sulla vicenda con una nota, precisando che le offerte per la Borsa sarebbero state vagliate dal governo e dalle autorità di vigilanza sulla base della normativa sul golden power, e che prima ancora, con una lettera ai vertici della Cdp, aveva detto di guardare con favore a un’entrata in campo della Cassa nella partita.
Ma il ceo di Euronext Stephane Boujnah nega che la politica abbia avuto un ruolo nella vicenda. «È un’operazione naturale perché si inserisce in un modello federale che esiste e funziona da 20 anni. Penso che l’offerta che presentiamo sia competitiva, anche per il contributo che dà all’Italia. Gualtieri ha detto che auspicava che Borsa Italia trovasse la sua collocazione strategica all’interno del Mercato Unico e dell’eurozona: è esattamente quello che noi offriamo».
L’offerta, che secondo indiscrezioni circolate nei giorni precedenti risultava essere la più bassa sul piatto tra le tre, con Six a offrire la cifra più generosa, alla fine non lo sarebbe stata. Secondo gli accordi, Borsa Italiana manterrebbe le funzioni, la struttura e le relazioni attuali all’interno dell’ecosistema italiano, conservando la propria identità italiana. Il ceo italiano della Borsa entrerebbe a far parte del managing board di Euronext, mentre il ceo di Mts si unirebbe al managing board esteso. Ma soprattutto l’Italia, con Borsa Italiana, diventerebbe il principale contributore in termini di ricavi del gruppo post aggregazione. In quanto nuovo Paese rilevante all’interno del modello federale di Euronext, l’Italia sarebbe presente con propri rappresentanti italiani a livello della governance di gruppo di Euronext, fra gli azionisti di riferimento, nel supervisory board, nel managing board e nel Collegio dei Regolatori che vigila sulle attività del gruppo. Inoltre Cdp Equity e Intesa entrerebbero a far parte dell’attuale gruppo di azionisti di riferimento a lungo termine di Euronext grazie a un aumento di capitale riservato. Le attività chiave e le funzioni centrali sarebbero a Milano e a Roma.