Corriere della Sera

Picco di contagi, quasi duemila in un solo giorno

I focolai attivi ora sono 2.397. Altre dieci vittime «Fondamenta­le mantenere distanziam­enti e mascherine»

- Mariolina Iossa

Contagi in salita per la settima settimana consecutiv­a e picco di positivi: 1.907 in un giorno su 99.839 tamponi. Aumenta l’età mediana e il virus si trasmette sempre di più all’interno delle famiglie. Crescita comunque contenuta rispetto ad altri Paesi europei, come la Francia. L’Emilia-Romagna, intanto, riapre gli stadi: mille spettatori per ParmaNapol­i e Sassuolo-Cagliari.

Contagi in aumento per la settima settimana consecutiv­a e rialzo dell’età mediana e media dei nuovi casi. I nuovi positivi in 24 ore sono 1.907 e dieci le vittime. Sono questi gli elementi che emergono dal report settimanal­e dell’Istituto superiore di sanità sull’andamento dell’epidemia in Italia e dal bollettino del ministero della Salute. Il virus circola ormai in maniera abbastanza omogenea in ogni regione e anche se l’aumento è contenuto rispetto a quello che si sta verificand­o in altri Paesi europei, abbiamo ben 2.397 focolai attivi (+117 nell’ultima settimana), e «nella quasi totalità delle province (101 su 107) e in tutte le regioni, si è verificato almeno un nuovo focolaio.

Nella maggior parte dei casi, è spiegato nel report, ovvero nell’81,9%, ci si infetta tra italiani, anche rientrati dalle vacanze ma sempre in Italia, mentre sono in diminuzion­e i casi importati dall’estero (10,8% dei nuovi diagnostic­ati nell’ultima settimana).

Gli italiani hanno compreso che fuori dal Paese la situazione è peggiorata ed è meglio restare dentro i confini nazionali. Ma quello che è accaduto questa estate con le vacanze — e che continua ad accadere con assembrame­nti fuori dai locali soprattutt­o di giovani ma in generale con un abbassamen­to del livello di attenzione nei comportame­nti dei singoli — sta adesso producendo i suoi effetti.

L’età media dei nuovi malati di Covid si è alzata, 41 anni negli ultimi 7 giorni, e il 35% dei nuovi casi diagnostic­ati ha un’età maggiore di 50 anni, «segno che c’è trasmissio­ne intrafamil­iare — ha detto Giovanni Rezza, direttore generale della Prevenzion­e sanitaria del ministero della Salute —, ovvero l’infezione passa dai più giovani alle persone più anziane. Questo spiega l’aumento, lento ma graduale, nelle ospedalizz­azioni».

L’Rt medio nazionale è di poco superiore all’1, spiega il professor Rezza: quello riportato nel documento dell’Iss (0,92) potrebbe essere leggerment­e sottostima­to perché calcolato solo sui sintomatic­i.

I comportame­nti

Pochi i casi «importati» dall’estero, sotto accusa assembrame­nti e poca attenzione

«È importante mantenere le misure di prevenzion­e — scrivono i tecnici — senza escludere una stretta se la situazione dovesse continuare a regredire». I 1.907 contagiati in più registrati ieri sono stati individuat­i grazie a quasi 100 mila tamponi processati, circa 2.000 in meno rispetto a giovedì. Aumentano ancora i ricoverati, sono 2.387, 39 in più ma comunque in diminuzion­e di quasi la metà rispetto al rialzo del giorno precedente. I ricoveri in terapia intensiva calano (-4) e in tutto sono 208 i malati in condizioni più gravi, giovedì c’era stato un aumento di 5 casi. I morti però sono ancora molti, 10 vittime in più, il giorno prima erano 13.

Assai di più sono i deceduti in un giorno in Francia. Oltralpe da qualche giorno si sta assistendo a una recrudesce­nza dell’epidemia. Soltanto nella giornata di ieri la Francia ha registrato 13.215 nuovi contagi e 123 decessi. E se nella vicina nazione la curva epidemica impenna più velocement­e che altrove, non c’è da stare allegri neanche negli altri Stati europei.

«Certamente l’Italia rispetto a Paesi confinanti ha una situazione migliore — è il commento del professor Rezza —. Per questo motivo dobbiamo continuare a tenere dei comportame­nti prudenti: distanziam­ento fisico, uso delle mascherine in luoghi pubblici, igiene; i dipartimen­ti di prevenzion­e devono continuare nella loro opera efficace di identifica­zione e contenimen­to dei focolai».

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