Il giardino all’italiana con il drone Così risplende il Rinascimento
Labirinti, prospettive, perfette geometrie: il rigore verde di nove magnifiche dimore
Mentre i castelli fortificati venivano abbandonati o trasformati per aprirsi verso la campagna circostante, si riscopriva il fascino della vita agreste che contagiava letterati e filosofi.
Succedeva a metà del ‘400: cambiavano l’architettura e anche il pensiero. «Il giardino diviene parte integrante della villa, e risponde a precise regole architettoniche. È impostato su un impianto geometrico regolare, con basse recinzioni interne che lo dividono in comparti, un ambiente raccolto dove è possibile appartarsi per leggere, riflettere o conversare», commenta Lucia Impelluso nel volume «Ville e giardini del Rinascimento», che descrive con testi e immagini nove tra le più belle ville dove, in Italia, tra viali di siepi, fontane, stanze verdi, prospettive e labirinti, è possibile vedere perfetti «giardini formali».
Li ha fotografati, utilizzando sia l’obiettivo sia il drone, Dario Fusaro che spiega: «Se un giardino all’italiana non lo vedi dall’alto, non ne capisci la forma. Inoltre il drone permette di far percepire tutto lo spazio circostante, dai boschi alle valli, dall’orizzonte ai campi coltivati. Sfruttandolo dal basso invece fornisce una prospettiva completamente diversa rispetto all’obiettivo».
Ma al di là dei tecnicismi, c’è solo un «trucco» per fotografare il verde. «È l’emozione che guida chi fotografa i giardini: io cerco sempre di raccontare quello che trasmettono. Per questo poco importa che siano spettinati oppure geometrici. Per raccontarne una suggestione è solo l’istinto che muove attraverso la luce, i colori e le stagioni. Poi un aiutino arriva da Photoshop, indispensabile per eliminare i tombini dell’irrigazione e i fili elettrici», aggiunge il fotografo, che è rimasto particolarmente colpito dal giardino di Vignanello, al Castello Ruspoli, ancora oggi come lo volle nel 1610 Ottavia Orsini, figlia di Vicino Orsini, famoso proprietario e ideatore del Giardino di Bomarzo, celebre per il Parco dei Mostri.
«Il fascino del giardino di Vignanello è nella bellezza rimasta invariata nel tempo: è uno dei più perfetti esempi di giardini rinascimentali -conclude Fusaro -. Sorge sulla cima del colle, dietro il palazzo, ed è stato realizzato livellando il terreno che, reso pianeggiante, accoglie siepi miste di alloro, viburno, bosso, mirto e lauroceraso, mentre siepi basse di bosso disegnano decori geometrici. Oltre il giardino, si estende la tenuta della Marescotta con gli alberi da frutto».