Marilyn, Sabrina & C. Così le grandi lastre sono un affare di donne
Il profilo di una donna greco-romana che guarda lontano. Bellissima e tristissima. Non ha forse mai avuto amore. Si chiama Marilyn il progetto-simbolo della nuova collezione Fuoriformato, il marchio di Target Group dedicato alle grandi superfici in gres porcellanato dello spessore di 6 millimetri. Ventuno progetti con nomi di donne protagoniste del cinema. «Una follia a livello produttivo e creativo», commenta Delisa Merli, designer d’interni bolognese chiamata dal presidente e Ceo di Target Group, Fausto Mucci, come direttrice creativa della nuova collezione. «Da tempo sentivo l’esigenza di un pavimento decorato. In Target — dice — ho trovato la possibilità di realizzare decorazioni sia digitali che artigianali. E l’unico impianto in grado di cuocere le lastre a caldo dopo la decorazione».
Una particolarità che, al di là dell’effetto estetico (colori molto brillanti), rende le lastre particolarmente resistenti. «Coordinando colori e disegni, abbiamo realizzato progetti integrati per decorare interni ed esterni, rivestendo pareti, pavimenti e mobili. Tutto su misura, perché abbiamo studiato come riproporzionare la dimensione del soggetto in base agli spazi disponibili», sottolinea Delisa Merli, orgogliosa capofila di un team tutto femminile. «Dietro questa collezione pazza ci sono 12 donne: dalla piccolina Federica Zanardi, a me, 60 anni; dalla maestra che decora a mano i bozzetti poi acquisiti e rilavorati in digitale, Rosanna Lombardi, alla regina della serigrafia, Daniela Uguzzoni. Ciascuna di noi, con il suo ruolo e la sua professionalità, si è messa in gioco. È stato difficile dimezzare i 42 progetti iniziali. In ciascuno ci sono le nostre sensibilità e i nostri sogni».
I nomi sono arrivati alla fine. «Durante il lockdown abbiamo continuato a lavorare. Per non confonderci, avevamo battezzato i progetti con i personaggi di Topolino: Pippo, Paperina, Clara, Minnie… Poi il direttore marketing di Target, Gregorio Schenetti, ha pensato di impaginare il catalogo come la sceneggiatura di un film. Ed è nata l’idea di dare a ciascun progetto il nome di un’eroina del cinema. Un modo per celebrare noi stesse. Perché non abbiamo scelto donne da poco», dice.
Sabrina, la classe, ha i colori degli abiti che indossavano le donne negli anni ’50. Amélie è un gioco tridimensionale tra bassorilievo e altorilievo con foglie che sembrano reali. Thelma & Louise ha un grande buco (nel mare o nell’infinito), verso un mondo migliore. «È un’interpretazione ardita, più allegra, del finale del film. L’ha trovata la più piccola del gruppo, Federichina, per quest’opera d’arte della napoletana Manuela Ventorino, che con Mary Poppins ha realizzato invece un gioco di palle che sembra caschino dall’alto. Un progetto adatto a qualsiasi tipo di casa», commenta la designer. Suggerimenti? «Vedrei le foglie di velluto di Lolita in un bagno, dove c’è bisogno di morbidezza. Marilyn richiede invece un grande salone, la hall di un albergo, un ristorante molto elegante». I 21 progetti sono esposti a Milano (c.so, Monforte 16) fino al 13 ottobre e a Fiorano Modenese dal 22 settembre al 22 ottobre.