Corriere della Sera

Meno contagiati ma 24 vittime Europa, è allarme

I dati in Italia. Preoccupa la Francia

- Di Francesco Giamberton­e e Andrea Nicastro

Contagi da Covid in calo ma vittime più che raddoppiat­e. È il bilancio giornalier­o, con 1.638 nuovi casi (contro i 1.907 di venerdì) su 103.223 tamponi effettuati, e 24 decessi contro i 10 del giorno precedente. Un quadro che non rassicura. Eppure migliore rispetto alla situazione di altri Paesi europei. Allarme in Gran Bretagna con 4.400 positivi e un possibile secondo lockdown; in Spagna si moltiplica­no i focolai con restrizion­i per 850 mila abitanti di Madrid. Mentre la Francia ha registrato il suo nuovo picco di 13.215 positivi in 24 ore.

Ventiquatt­ro morti in 24 ore. Il numero di vittime quotidiane da Covid-19 comunicato ieri dal ministero della Sanità è il più alto in Italia dal 7 luglio: da allora non c’erano mai stati più di 20 morti in un giorno. E invece sabato sono più che raddoppiat­i dai 10 del giorno precedente, a fronte di un lento e costante aumento delle persone in terapia intensiva (ora 215, +5 su venerdì, raddoppiat­e in 18 giorni) e di un lieve calo di nuovi casi: ieri ne sono stati registrati 1.638, quasi 300 in meno di venerdì, su oltre 103 mila tamponi. È positivo l’1,59% dei test: in linea con la media delle ultime tre settimane, da quando anche qui si è assistito a un nuovo aumento di contagi.

La Lombardia resta la regione più colpita: quella con più casi — 243 ieri — e con più decessi, ben 9, quasi quanti in tutta Italia il giorno prima. Seguono il Lazio con 197 positivi e il Veneto con 186, ma la seconda regione per vittime è la Liguria, dove sono morte quattro persone. Per il virologo Fabrizio Pregliasco dell’Università degli Studi di Milano, intervista­to da Adnkronos, il balzello nel numero di vittime (ora in totale 35.692 da inizio pandemia) è dovuto «all’innalzamen­to dell’età media degli infetti», che in piena estate erano invece soprattutt­o giovani.

Ma la situazione italiana è meno delicata di quella di altri Paesi europei. Come la Spagna, che da un paio di settimane viaggia a una media di 9 mila casi e 60 morti al giorno, e venerdì ha introdotto pesanti restrizion­i in 37 zone sanitarie nell’area di Madrid; o la Francia, che per il secondo giorno ha superato i 13 mila positivi in 24 ore: 13.498 ieri. Poi c’è il Regno Unito, che conta oltre 4.400 nuovi casi, e dopo aver limitato la mobilità di quasi 10 milioni di persone immagina un nuovo lockdown nazionale «più prima che dopo», ha detto l’ex consiglier­e del governo (e super epidemiolo­go) Neil Ferguson. Nelle stesse ore a Londra i negazionis­ti del coronaviru­s occupavano Trafalgar Square e il sindaco si diceva «molto preoccupat­o per l’aumento dei casi nella capitale», dove sono «sempre più probabili», ha detto Sadiq Khan, nuove restrizion­i. E mentre i casi nel mondo sono oltre 30,5 milioni e i morti più di 950 mila, Russia e Turchia osservano con attenzione la risalita delle proprie curve.

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