L’impresa del bimbo di 6 anni «dimenticato» sul bus
Non sono molti i bambini che, a sei anni, in una situazione di pericolo o di emergenza, riescono a uscire dai guai da soli. Un bimbo trevigiano, invece, non si è fatto prendere dallo sconforto e ha affrontato una situazione di pericolo senza l’aiuto di nessuno. Venerdì si è risvegliato all’interno di un autobus freddo e spento, in un deposito deserto, lontano da casa. Anziché mettersi a piangere, ha rotto il vetro d’emergenza con il martelletto rosso, si è calato dal finestrino, ha camminato fino alla strada e ha aspettato. Quando due persone l’hanno notato seduto su una panchina ha chiesto aiuto ed è potuto tornare tra le braccia di mamma e papà. Aveva solo dei piccoli tagli che si era procurato uscendo attraverso i frammenti di vetro, ma stava bene. Oggi tutti lo definiscono un piccolo eroe e il merito è suo. Sia l’autista che l’accompagnatrice a bordo avevano controllato il mezzo prima di lasciarlo, e sono andati via dimenticandosi il bambino. «Mio figlio è ancora scosso e anche noi lo siamo — si limita a dire la mamma, passata la paura —. Ma siamo orgogliosi di come ha reagito». Il bambino frequenta la prima elementare a H-Farm a Roncade, in un campus iper tecnologico immerso nel verde, un luogo di eccellenza per la formazione internazionale. Il servizio di trasporto casa-scuola è fornito dall’azienda veneziana Atvo. Venerdì pomeriggio, alle 15, a bordo c’erano trenta bambini e un’accompagnatrice (dipendente dell’istituto) che controlla, tramite un’applicazione, la fermata concordata con la famiglia dell’alunno. L’autobus è
Dopo essersi addormentato si è ritrovato solo in deposito, senza che nessuno si sia accorto di lui: ma è riuscito a rompere il vetro
arrivato a Treviso circa un’ora dopo la partenza e gli adulti erano convinti che tutti i passeggeri fossero scesi regolarmente. Ma non era così perché uno di loro si era addormentato sui sedili posteriori. Atvo ha spiegato che «l’accompagnatrice, prima di scendere, ha riferito all’autista che non c’era più nessuno a bordo e che poteva procedere verso il deposito». Nessuno dei due ha percorso il breve corridoio per verificare che vi fossero libri o cappellini dimenticati. O un bambino che dormiva. Sia H-Farm che Atvo si sono scusati e messi a disposizione della famiglia per qualsiasi necessità: stanno ricostruendo l’accaduto per verificare le responsabilità di autista e personale di bordo.