Il Torino regge finché si accendono Chiesa e Castrovilli
L’attaccante fa la differenza nella ripresa
Un primo tempo equilibrato, FIRENZE poi la Fiorentina si è alzata sui pedali e ha lasciato sul posto il Torino. Il colpo del k.o. di Castrovilli è arrivato ben oltre la mezzora del secondo tempo, ma era da almeno una ventina di minuti che i granata non riuscivano più a uscire con lucidità dalla propria trequarti. A decidere, una sgasata impressionante di Chiesa sulla destra: travolto Ansaldi, centro basso sul secondo palo e volée vincente del «10» viola. Un gol che ha di fatto ribaltato il giudizio sulla prestazione di un ragazzo che fin lì aveva commesso parecchie sbavature, giocando con timidezza, forse inizialmente anche intimorito dal prestigio della maglia che fu di Antognoni e Baggio. L’«esordio» con gol lo aiuterà a scaricare molte tensioni e a gestire meglio certe inevitabili responsabilità.
Iachini schiera il 3-5-2 annunciato, ma al centro della difesa gioca Ceccherini invece di Pezzella. Là davanti iniziano Ribery e Kouame, in mezzo al campo dentro subito Bonaventura. Nel Toro al via c’è solo Linetty fra i nuovi arrivati: dietro, infatti, è Ansaldi a vincere il ballottaggio con Murru. La regia è di Rincon, a ridosso di Belotti e Zaza si muove Berenguer. I viola sfondano di fatto solo da sinistra, ma sono dolori per i granata: tre cross di Biraghi trovano sempre la testa di Kouame: una volta la palla finisce fuori di pochissimo; nelle altre due occasioni è miracoloso Sirigu. Il Toro mostra comunque ordine, organizzazione, personalità nella gestione del pallone e buone idee. Giampaolo urla, sconfina ben oltre l’area tecnica e telecomanda i suoi in ogni azione. Berenguer, pescato da un delizioso tocco sotto di Linetty, costringe Dragowski al grande intervento. Imbavagliato Ribery, parecchi i duelli vinti dagli ospiti in mezzo al campo, e Milenkovic che rischia il doppio giallo per andare a prendere anche altissimo Belotti.
Dopo l’intervallo, il crollo granata. La Var conferma la buona scelta dell’assistente di Abisso e toglie l’1-0 a Biraghi, poi Bonaventura spreca due buonissime occasioni e Chiesa inizia a devastare la fascia di competenza fino al gol partita di Castrovilli. In mezzo solo un lampo di Zaza che intercetta un errore di Ribery ma vanifica il facile contropiede con una pallaccia per Belotti.
Giampaolo manda in campo Verdi e Lukic: gomme sgonfie ormai. «Bene fino a quando abbiamo avuto lucidità e birra nelle gambe — dice il tecnico —. Parliamo di una squadra che va ricostruita anche nell’autostima, non passi dalle sconfitte alle vittorie in un giorno». Il presidente viola Commisso invece fissa l’obiettivo: «Dobbiamo stare nella parte sinistra della classifica».
Lucidità
Giampaolo: «Bene fino a quando abbiamo avuto lucidità e birra nelle gambe»