Lega, le segnalazioni delle banche «Ai commercialisti i soldi della Camera»
Nel società di Manzoni e Di Rubba il denaro del gruppo parlamentare. Il caso dei lavori fantasma
Lo scontro politico si ferma ma gli atti dell’inchiesta di Milano continuano a svelare movimenti bancari che la Procura vuole approfondire, nel mondo vicino e anche interno alla Lega. Una informativa della Guardia di finanza è dedicata, per esempio, alla costituzione della Srl «Mdr Stp», società dei due contabili della Lega Andrea Manzoni e Alberto Di Rubba, bergamaschi, ciascuno socio con il 48% delle quote (assieme al tesoriere del partito Giulio Centemero, al 2%, e al senatore Stefano Borghesi, anche lui al 2%). È la stessa società, una delle ultime nate, che tra il 2019 e il 2020 riceve versamenti fino a mezzo milione dalla Lega per Salvini premier, da «Pontida Fin» e «Radio Padania». Il capitale sociale è in tutto di 50 mila euro. Eppure, prima dei versamenti, sui conti di Di Rubba le banche segnalano «giri di fondi a cifra tonda non adeguatamente giustificati posti in essere da nominativi oggetto di precedenti segnalazioni, nonché di indagini penali legate alla Lega Nord».
La Finanza analizza anche i conti personali e scopre che quello di Manzoni appare più ordinato, con bonifici disposti quasi esclusivamente dalla Lega. Ma cita una segnalazione bancaria: «La provvista per l’emissione degli assegni circolari utilizzati per sottoscrivere il capitale della società, proviene da entità direttamente o indirettamente riconducibili alla Lega Nord, a fronte di regolamento fatture. In particolare, per le quote sottoscritte da Andrea Manzoni, risultano utilizzati fondi provenienti dal contributo unico onnicomprensivo dei gruppi parlamentari. Al riguardo si fa presente che il regolamento della Camera dei Deputati, prevede che i contributi parlamentari destinati dai gruppi, sono finalizzati a sostenere gli scopi istituzionali riferiti all’attività parlamentare e alle funzioni di studio, editoria e comunicazione ad essa ricollegabili, nonché alle spese di funzionamento degli organi e delle strutture dei gruppi, ivi comprese quelle relative ai trattamenti economici». Ma versare risorse per contribuire al capitale sociale di una società esterna, è considerato una forzatura. Anche se tra gli azionisti c’è il tesoriere del partito che ha incassato il contributo. Un curioso utilizzo di fondi, peraltro per una spesa non così esagerata, in un contesto dove di soldi e di bonifici ne giravano parecchi. Con un’ulteriore segnalazione da una filiale bancaria di Clusone, quando Di Rubba chiede di poter aprire il primo conto della «Mdr Stp». La banca chiede spiegazioni, c’è un incontro con i nuovi soci, che però a quel punto rinunciano ad aprire lì il conto. Il rimbalzo di denari tra società è in centinaia di atti dell’inchiesta. Con un faro sulla «Barachetti Service» di Casnigo, società amica (e di famiglia) per Di Rubba. Anche a luglio del 2019 (quando l’affare di Cormano era già concluso da un anno), l’azienda riceve un bonifico di 71 mila euro dalla Lombardia Film
Commission: la fondazione, che aveva tremila euro sul conto, giusto il giorno prima aveva ricevuto un finanziamento dalla Regione Lombardia. Una parte dei soldi era stata girata in 24 ore a Barachetti. Che riceve anche bonifici da «Pontida Fin», 239 mila euro nel 2017, per esempio, per saldo fatture: ma gli investigatori non trovano denunce di inizio attività in favore della finanziaria leghista quando spulciano le carte di quattro anni all’Anagrafe tributaria. Soldi spesso in uscita dalla Lega, «con elementi di anomalia circa l’effettiva natura dei giri di fondi», scrivono le banche. Versamenti spesso in uscita dal partito e dalle sue collegate («Pontida Fin» e «Radio Padania»). Percorsi ancora da ricostruire del tutto.
La Finanza indaga sulla costituzione della «Mdr Stp Srl» su cui transitano i fondi
La Barachetti nel 2019 riceve soldi dalla Film Commission dopo un bonifico della Regione