GOVERNANTI A SORTE? ESISTEVANO AD ATENE MA NON FUNZIONEREBBERO
L’idea di una lotteria per la scelta dei parlamentari, rilanciata da Beppe Grillo, è apparsa a molti come una sparata provocatoria. Ma se si guarda alla storia della democrazia è assai meno stramba di quanto possa apparire. Nell’antica Atene, il Consiglio dei Cinquecento veniva estratto a sorte. Il caso giocava il suo ruolo fondamentale anche nella scelta del Doge di Venezia come dei governanti della Firenze del 1328. Aristotele considerava le elezioni «oligarchiche» e il sorteggio «democratico». Solo a partire dal diciottesimo secolo il ricorso alle urne è diventato normale.
Di fronte all’attuale crisi della democrazia rappresentativa si sono fatti numerosi esperimenti di selezione casuale (mai per la scelta dei parlamentari veri e propri, però). Il sorteggio è stato utilizzato per formare organismi di revisione della Costituzione in Islanda e in Irlanda, o per la modifica della legge elettorale in Olanda, o per le proposte contro il riscaldamento climatico in Francia. Questi esperimenti sono stati ricordati con interesse, in un’intervista alla Stampa, da Enrico Letta, che non è certo un populista. Ma sono la soluzione alla crisi democratica? Secondo l’intellettuale belga David Van Reybrouck sì, perché i rappresentanti sorteggiati sarebbero meno corrotti. Il suo libro, «Contro le elezioni», non a caso aveva entusiasmato Gianroberto Casaleggio. In un altro interessante volume, «La democrazia del sorteggio», Nadia Urbinati e Luciano Vandelli nutrono invece molti dubbi sull’efficacia del sistema casuale. Perché annulla le differenze tra uomini e uomini («uno vale uno»), ma soprattutto elimina la responsabilità, che è il sale della politica. Questi dubbi sembrano in verità piuttosto fondati. I parlamentari sorteggiati non pagherebbero i loro errori con la mancata rielezione. Il sistema potrebbe funzionare soltanto per la formazione di organismi con scopi specifici, nei quali l’indipendenza e l’imparzialità fossero più importanti della politica. Altrimenti si tratterebbe soltanto di una fuga dalle responsabilità.