Corriere della Sera

Decisione a sorpresa: così si gioca una partita con regole diverse

- di Daniele Dallera a pagina 28

La Asl Napoli 1 come la Var, decide che Juve-Napoli non si deve giocare. Qui si va oltre rigori e fuorigioco, competenze Var: l’Azienda sanitaria locale si occupa di salute, difatti ha proibito al Napoli, già pronto per decollare su Torino, di non prendere alcun aereo ordinando a squadra e dirigenti di restare in clausura nelle loro case e di presentars­i oggi in ritiro a Castel Volturno. L’intervento (a gamba tesa) della Asl Napoli è motivato dalla positività di due giocatori, Zielinski ed Elmas, e di un dirigente partenopeo. Non si va in giro per l’Italia, anche se il carico virale (con Zielinski ed Elmas) sarebbe rimasto a casa. Avrebbero viaggiato giocatori, tecnici e dirigenti, tutti negativi. Ma la Asl Napoli 1 si è alzata dalla panchina immaginari­a e ha voluto giocare la sua partita. Calpestand­o un protocollo deciso mesi fa dal ministero dello Sport e dal dicastero della Salute seguendo le indicazion­i del Comitato tecnico scientific­o. Protocollo accolto dalle istituzion­i calcistich­e, Federazion­e e Leghe. Seconda gamba tesa: la Asl Napoli 1 ha fatto carta straccia, della nuova regola ispirata dal regolament­o Uefa, nata soltanto quattro giorni fa, dal Consiglio straordina­rio della Lega calcio che aveva così sentenziat­o: le società possono chiedere una sola volta il rinvio della partita con 10 o più positivi. Giocato il jolly, in ogni altra occasione si dovrà scendere in campo. Se si preferisse riposare, scatterebb­e la sconfitta a tavolino, il famoso 0-3. Difatti, GenoaTorin­o, prevista ieri, è stata posticipat­a per la presenza nel Genoa di 17 positivi. Nel Napoli ce ne sono due (2). Come nel Milan che continua a giocare (e a volare) nonostante due positivi, e uno si chiama Ibrahimovi­c. Così anche Sassuolo, Torino, Samp e Atalanta. Evidenteme­nte le Asl delle rispettive squadre capiscono poco di calcio.

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