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Il settimanale britannico The Economist quindici giorni fa ha dedicato una copertina al tema dell’energia pulita, cercando di rispondere a una delle questioni chiave nella lotta ai mutamenti climatici: il XXI secolo (complice il Covid) sarà quello in cui l’umanità dirà addio a un sistema basato sui combustibili fossili? Il settimanale economico ha analizzato i segnali che vengono dalle compagnie petrolifere e le ricadute geopolitiche di una transizione energetica
Un anno fa era tra i candidati al Nobel per la Pace. E di sicuro è uno dei più strenui avversari delle politiche del presidente brasiliano Jair Bolsonaro in Amazzonia, dove si gioca una delle sfide decisive per il futuro del pianeta. Si chiama Raoni Metuktire, ha 90 anni, guida il popolo dei Kayapo, nel cuore del Mato Grosso, ed è riuscito a riunire 600 leader per creare un Manifesto contro Bolsonaro. È famoso (anche) per la bocca: dall’età di 15 anni porta un piatto labiale
Con 120 milioni di navigatori assistiti ogni anno, decine di migliaia di articoli consultabili e una platea di centinaia di esperti che collaborano, il sito www.treehugger.com si è affermato come uno dei nodi della Rete dove si possono cercare (e trovare) un gran numero di informazioni su come provare a praticare uno stile di vita sostenibile.In tutti i campi dell’esistenza: dal cibo all’edilizia, dai viaggi all’abbigliamento, fino al wellness e agli animali
Come potrebbe essere la vita in un mondo dove sono falliti tutti gli esperimenti per fermare i cambiamenti climatici? Anni fa se lo è chiesto Bong Joon-ho, il regista da Oscar di «Parasite». La sua risposta è il film «Snowpiercer», del 2013, in cui per scampare a una nuova era glaciale gli esseri umani rimasti al mondo vivono su un treno in corsa: ricchi nelle carrozze davanti, poveri in quelle dietro. La distopia post catastrofe ambientale è in un immaginario 2031
C’è chi lo ha definito il primo romanzo ambientalista nella storia della letteratura. Si intitola «Le radici del cielo» (in Italia lo pubblica Neri Pozza) ed è il libro con il quale Romain Gary si aggiudicò il Premio Goncourt nel 1956 (lo rivinse sotto mentite spoglie nel ‘75 con «La vita davanti a sé»). La storia è ambientata in Africa, Morel, il protagonista, si batte contro chi ogni anno uccide migliaia di elefanti negli ultimi grandi spazi liberi rimasti al mondo