Corriere della Sera

Ristoranti e alberghi, 246 mila occupati in meno Tiene l’industria

- di Enrico Marro

Il turismo, e più in generale i servizi, stanno pagando il prezzo maggiore della crisi. Su un calo dell’occupazion­e in Italia che nel secondo trimestre del 2020 ha registrato 841 mila lavoratori in meno rispetto allo stesso periodo del 2019, ben 246 mila sono stati persi nelle attività di ristorazio­ne (- 158 mila) e di alloggio (- 88 mila). Il focus della Fondazione dei consulenti del lavoro, basato su dati Istat, mostra che l’impatto della crisi è molto differente secondo i settori. La ristorazio­ne è colpita non solo dalla diminuzion­e del turismo, ma anche dalla diffusione dello smart working. Molto male anche il commercio: quello al dettaglio ha visto scendere gli occupati in un anno di 138 mila, quello all’ingrosso di 52 mila. Il lockdown ha colpito duro anche il lavoro domestico: - 125 mila posti di lavoro. Tiene invece l’industria, con un calo di 10 mila occupati tra giugno 2019 e giugno 2020, ma con situazioni molto differenzi­ate: male a produzione di articoli in pelle mentre vanno bene le attività di produzione e fornitura di computer e condiziona­tori, probabilme­nte legati alla maggiore permanenza in casa.

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