Lega e Federcalcio unite nel giocare Altrimenti scatterà la sanzione del giudice sportivo
Èappena iniziata la terza giornata di campionato ma con il focolaio di Genova, i positivi sparsi nei club e l’intervento della Asl di Napoli che ha bloccato la partenza del Napoli verso Torino è lecito chiedersi se la stagione giungerà a termine regolarmente. Il livello di tensione è salito alle stelle: ieri sera all’ora di cena il club di De Laurentiis, che già venerdì aveva fatto pressioni sulla Lega per chiedere il rinvio della sfida con la Juventus, dopo la positività di Zielinski ed Elmas, non è salito sull’aereo. Secondo la Lega i partenopei hanno fatto indebite pressioni sull’autorità sanitaria per ottenere il provvedimento o comunque hanno interpretato in senso lato la circolare firmata dalla dottoressa Lucia Marino che si limita a intimare ai giocatori entrati in contatto con i contagiati di osservare il periodo di isolamento fiduciario. Dalla Lega obiettano che la disposizione dell’Asl non può sovrastare il protocollo della Figc, redatto con il Cts e il ministero della Salute, che consente, previo tampone effettuato nel giorno della partita, ai negativi del gruppo di giocare. Perciò i vertici della Lega che proprio questa settimana, dopo il caso Genoa, hanno stilato le norme per gestire i casi di Covid (si va in campo quando sono a disposizione 13 giocatori oppure in caso di 10 positivi una sola volta nella stagione si può chiedere il rinvio) paiono irremovibili. O stamane il Napoli salirà sull’aereo per raggiungere Torino, oppure rischierà un provvedimento che sarà il giudice sportivo a stabilire: lo 0-3 a tavolino. Di certo non è passato inosservato il pressing che il presidente del Napoli ha effettuato con la Protezione civile, la Lega e Andrea Agnelli per posticipare la partita. Se in via Rosellini sono furenti, dalle parti della Figc l’umore non è molto
diverso: ci si chiede infatti come mai ad esempio il rischio epidemiologico non sia stato considerato quando a Milik è stato concesso di partire per raggiungere il ritiro della Polonia. I provvedimenti delle Autorità statali o locali potranno essere considerati prioritari, secondo il protocollo stilato questa settimana, solo in caso di positività di 10 o più giocatori, dopo che un club abbia già speso il bonus per il rinvio. Ovvero al secondo caso di focolaio: invece della sconfitta per 0-3, le disposizioni dell’Asl sarebbero dirimenti.