Lo stop alle deroghe delle Regioni «Serve l’intesa con il governo»
Conte costretto a intervenire dopo le critiche di Sileri al Cts «Lui apprezza gli esperti, su un paio c’è una riflessione»
«D’ora in poi le Regioni potranno adottare misure più restrittive rispetto a quelle adottate a livello nazionale e saranno limitate nelle misure di allentamento, lo potranno fare solo d’intesa con il ministro della Sanità». Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, delimita così il perimetro d’azione dei governatori durante il periodo di emergenza Covid, prorogato fino al 31 gennaio 2021. Nessuna deroga non concordata con il ministro dell Salute, è dunque la linea ribadita anche nell’incontro tra Conte, i ministri per gli Affari Regionali e della Salute, Francesco Boccia e Roberto Speranza, con i governatori. «Abbiamo ritenuto opportuno e necessario recuperare quel rapporto tra Stato e Regioni che avevamo costruito nella fase più dura», spiega il premier. Un rapporto conflittuale che ha spinto più volte il governo a rivolgersi alla giustizia amministrativa. E che ancora ieri mattina si prefigurava complesso: «Non vogliamo fare i bulli ed i guastafeste. È giusto che la regia sia a
Roma, ma è altrettanto vero che i malati li abbiamo qui noi e quindi vogliamo portare al tavolo dell confronto le nostre esperienze e le nostre richieste — aveva detto Luca Zaia —. Nessuna lesa maestà, ma dovrà essere data alle Regioni autonomia di decisone».
Boccia ha tentato una mediazione e ha chiesto una settimana di tempo per sciogliere tutti i nodi. «Grazie a scelte condivise oggi l’Italia è un Paese più sicuro. Dopo la ripresa del comitato operativo quotidiano alla Protezione civile, riprende anche la cabina di regia nazionale tra governo ed enti territoriali da convocare in qualsiasi momento, come avvenuto nei momenti più critici tra marzo e maggio, con i rappresentanti di Regioni, Anci e Upi».
Una misura, quella della cabina di regia estesa ai Comuni, caldeggiata dal presidente dell’Anci, l’associazione dei sindaci, Antonio Decaro che rivendica il potere di ordinanza, restituito ai Comuni il 15 settembre: «Il governo sta per decidere su attività economiche e teatri, noi vogliamo dire la nostra. E non trovarci la mattina a dover applicare quello che la notte è stato deciso solo con le Regioni». Il ministro Speranza ha lanciato l’allarme sulla ripresa del contagio e ha chiesto di «alzare il livello di attenzione», per evitare restrizioni. Ma pur rivendicando la «collaborazione istituzionale» il governatore dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini ha chiesto al governo di valutare la presenza di percentuali di pubblico nelle manifestazioni sportive.
«Già il fatto che il governo abbia introdotto la possibilità di un confronto con il ministro per ordinanze migliorative è un passo avanti», commenta il presidente ligure Giovanni Toti.
Stabilito a chi compete, ora si tratta di decidere. E tra il Comitato tecnico scientifico e il viceministro per la Salute, Pierpaolo Sileri si è acceso lo scontro: «Diteci se si può ridurre la quarantena e se possiamo fare test salivari nelle scuole», ha detto Sileri prima a DiMartedì su La7 e poi a Skytg24. «Imputa al Cts responsabilità che non ha e cerca di strumentalizzare», aveva protestato il Comitato contro critiche «avventate e superficiali». Alla fine Conte è stato costretto a intervenire: «Ho parlato con Sileri e mi ha spiegato che non c’era nessuna polemica perché ha sempre apprezzato l’operato, la professionalità, la competenza di tutti i componenti del Cts. Sono esperti e lavorano gratuitamente. Su un paio di profili c’è una riflessione in atto».
Sileri conferma ma rilancia: «La popolazione ha bisogno di risposte chiare, non di un bollettino in cui si dice quanti sono i contagiati o i guariti». E Alberto Villani, del Cts, reagisce: «Non siamo arrabbiati . Il viceministro è un esponente del nostro governo e come tale ha tutta la nostra stima. Gli stimoli per migliorare sono sempre ben accetti».
La cabina di regia
Riprende la cabina di regia con i governatori e i Comuni. Decaro: vogliamo dire la nostra
D’ora in poi le Regioni potranno adottare misure più restrittive rispetto al governo Per misure di allentamento, ci vuole l’intesa con il ministro della Sanità Giuseppe Conte