TRASPORTI
Vaia, direttore dello Spallanzani: la regola dell’80% è risibile Bologna, carabinieri alle fermate. Scontro sul metrò a Milano
non indossava la mascherina su un mezzo pubblico. E a Belluno si è scelta la strada del convincimento e della collaborazione: nei prossimi giorni sui monitor a bordo dei bus urbani appariranno messaggi «per invitare i ragazzi al senso di responsabilità. Se tutti indossano correttamente la mascherina e adottano comportamenti in linea con le norme anti-contagio, i pullman sono il mezzo più sicuro e più sostenibile per gli spostamenti», sostiene il consigliere provinciale ai trasporti, Dario Scopel.
Ma le foto della folla nella stazione Cadorna della metropolitana di Milano hanno destato allarme. «Il controllo è effettuato automaticamente ai tornelli», ha replicato l’Azienda trasporti milanesi (Atm) aggiungendo che, fermo restando l’obbligo della mascherina sui mezzi, «nell’ultimo decreto non è più previsto il distanziamento di un metro». Il Codacons annuncia una diffida ad Atm e una denuncia alla Procura sull’affollamento nelle metropolitane. Arrigo Giana, direttore generale di Atm, in commissione comunale ha riferito che l’affollamento sui mezzi di superficie e in metro «è tra il 50 e il 54 per cento: non siamo mai andati oltre».
Le alternative? «Se abbiamo paura dei mezzi pubblici si può sempre camminare oppure usare bici e monopattini», suggeriscono i Genitori Antismog di Milano. «Non usiamo per forza auto e moto, perché si muore anche di smog».