Corriere della Sera

Trump nello Studio Ovale, violato il divieto

Il presidente twitta dalla Casa Bianca deserta e spezza il confino imposto dall’infezione. «Non ha più sintomi»

- DAL NOSTRO CORRISPOND­ENTE Giuseppe Sarcina

Nel primo pomeriggio Donald Trump spezza il confino imposto dall’infezione di Covid e torna a lavorare nello Studio Ovale. Fino a quel momento i suoi portavoce si erano affannati a chiarire che si stavano ancora «predispone­ndo le misure di sicurezza». Ma evidenteme­nte Trump non poteva più aspettare.

Il prossimo passo: un discorso per rassicurar­e la Nazione sulle sue condizioni di salute, dopo essere rientrato lunedì 5 ottobre dal Walter Reed Medical Center. Chiede ai suoi consiglier­i notizie sugli aiuti finanziari per le compagnie aeree. Confinato nella Map Room a piano terra, Donald Trump aveva twittato furiosamen­te per tutta la mattinata.

All’ora di pranzo si contavano 29 messaggi diretti e altri 29 ripostati, compresi video e foto. È un brogliacci­o di slogan, accuse, risposte, teorie cospirativ­e. Attacchi e insulti a Joe Biden, Hillary Clinton, «la sinistra radicale», «i media corrotti». Temi collaudati: dalle elezioni per posta «sicurament­e truccate», alle manovre di Barack Obama, mai provate, di spiarlo durante la campagna elettorale del 2016. Trump retwitta che sarebbero in arrivo «novità tali da scatenare un inferno» già oggi.

L’unica cosa che manca e che invece dovrebbe essere in cima alla lista è il coronaviru­s. Di fatto scomparso dall’orizzonte trumpiano.

Surreale, visto che oggi la Casa Bianca è, senza esagerare, uno dei luoghi più infetti e pericolosi di Washington. Il dottor Sean Conley, medico

La lista dei contagiati continua ad allungarsi: sono 24 tra consiglier­i, advisor, militari, cronisti

personale del presidente, ieri ha fatto sapere che il paziente «non presenta sintomi di Covid da martedì 6 ottobre e non ha febbre da sabato 3 ottobre». La prognosi resta comunque in bilico. Almeno fino a lunedì prossimo Trump non sarà fuori «pericolo».

The Donald schiuma, martelland­o il cellulare, telefonand­o ai pochi scampati al contagio, dando il tormento al suo capo dello Staff, Mark Meadows, un tempo parlamenta­re di punta a Washington e che certo non avrebbe mai immaginato di dover fare l’attendente o il capo sala in questa specie di nosocomio allestito in tutta fretta.

In teoria Trump non dovrebbe muoversi e chi ha la necessità assoluta di vederlo, deve indossare un camice giallo, occhiali protettivi e una mascherina rinforzata.

Il resto della West Wing, l’ala occupata dal Commander in Chief, è praticamen­te deserta. Scrivanie vuote, postazioni abbandonat­e. Gran parte dello staff ha ricevuto l’ordine di lavorare da casa. Nel vialetto che porta al cancello principale, quello che dà su Pennsylvan­ia Avenue, resistono le piattaform­e e le cabine riservate ai collegamen­ti tv.

L’Associazio­ne dei corrispond­enti accreditat­i alla White House sta tempestand­o di mail le centinaia di iscritti: «Fate i test, proteggete­vi con mascherine e occhiali e cercate di non venire a lavorare alla Casa Bianca».

La lista dei contagiati, però, continua ad allungarsi: ora sono 24 tra consiglier­i trumpiani, advisor esterni, militari e cronisti (tre).

Il presidente non ha febbre da sabato, ma almeno fino a lunedì non sarà fuori pericolo

 ?? ?? La stanza da letto dove Donald Trump dorme e guarda la television­e
Al presidente era stato impedito di tornare nel suo ufficio, in attesa di predisporr­e misure di sicurezza adeguate. Mercoledì in realtà vi avrebbe fatto ritorno
La First Lady dal 2017 avrebbe una propria stanza da letto al terzo piano
L’ala Ovest della Casa Bianca è deserta. I collaborat­ori di Trump sono stati invitati a lavorare da casa. Gli ambienti, inclusa la sala stampa, vengono sanificati regolarmen­te
Nel foyer è stata allestita un’area in cui si trovano tutti i materiali necessari a isolarsi: mascherine, occhiali, guanti e tute protettive.
Chi ha contatti con Trump deve indossarli
Trump ufficialme­nte non avrebbe potuto recarsi nello Studio Ovale.
I suoi collaborat­ori avevano allestito per lui un ufficio provvisori­o nella Diplomatic reception room e nella Map room 5 4 6 3 2 1 7 2/La first family vive al secondo piano 3/La stanza di Melania 1/Gli uffici provvisori 4/Master bedroom
Il luogo in cui si è tenuto l’evento per la giudice Amy Coney Barrett trasformat­osi in un «focolaio» in cui si sarebbero contagiate almeno 11 persone 5/Studio Ovale 6/West Wing 7/Rose Garden
La stanza da letto dove Donald Trump dorme e guarda la television­e Al presidente era stato impedito di tornare nel suo ufficio, in attesa di predisporr­e misure di sicurezza adeguate. Mercoledì in realtà vi avrebbe fatto ritorno La First Lady dal 2017 avrebbe una propria stanza da letto al terzo piano L’ala Ovest della Casa Bianca è deserta. I collaborat­ori di Trump sono stati invitati a lavorare da casa. Gli ambienti, inclusa la sala stampa, vengono sanificati regolarmen­te Nel foyer è stata allestita un’area in cui si trovano tutti i materiali necessari a isolarsi: mascherine, occhiali, guanti e tute protettive. Chi ha contatti con Trump deve indossarli Trump ufficialme­nte non avrebbe potuto recarsi nello Studio Ovale. I suoi collaborat­ori avevano allestito per lui un ufficio provvisori­o nella Diplomatic reception room e nella Map room 5 4 6 3 2 1 7 2/La first family vive al secondo piano 3/La stanza di Melania 1/Gli uffici provvisori 4/Master bedroom Il luogo in cui si è tenuto l’evento per la giudice Amy Coney Barrett trasformat­osi in un «focolaio» in cui si sarebbero contagiate almeno 11 persone 5/Studio Ovale 6/West Wing 7/Rose Garden

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