Corriere della Sera

Toti-Carfagna guardano oltre FI. La replica: non vanno lontano

I due cenano a Roma con quindici parlamenta­ri fedelissim­i. Lei: non usciamo dal partito, rilanciamo i moderati

- Paola Di Caro

Metti un sera a cena con una quindicina di parlamenta­ri, per metà fedelissim­i di Giovanni Toti e per metà di Mara Carfagna. Aggiungi un voto regionale dal quale il governator­e della Liguria è uscito trionfante e uno in agenda per le Amministra­tive nella prossima primavera in città come Roma, Napoli, Milano. Concludi con la grande paura che serpeggia in Forza Italia dove in tantissimi temono la non rielezione, pensando che Silvio Berlusconi non abbia la voglia o la forza di rilanciare il partito. Il risultato? Da ieri sera, il progetto di una formazione centrista — una Costituent­e aperta a chi tra i tanti partitini o delusi del popolo dei moderati voglia costruire la terza gamba del centrodest­ra — è più concreto.

Ne hanno discusso, all’Hotel Valadier di Roma, Toti e Carfagna dopo incontri vis-àvis nella settimana scorsa. Hanno deciso di radunare un gruppo di parlamenta­ri «per ora ristretto, per rispettare le norme anti-Covid», ma che potrebbe crescere in fretta. Da una parte deputati e senatori di Cambiamo (il movimento di Toti) come Romani e Quagliarie­llo, dall’altra azzurri come Russo, Napoli, Ruffino, Berruti, Cangini. I due leader di quello che potrebbe diventare presto un partito, o comunque un movimento pronto a presentars­i alle Amministra­tive, non annunciano passi imminenti: «Non stiamo uscendo da FI, ma lavoriamo a un progetto di rilancio dell’area moderata perché non è più possibile perdere tempo», dice Carfagna. «È un passo verso la strada che ho indicato da tempo — ribadisce Toti —, costruire una nuova casa per i moderati, in vista di una federazion­e con gli altri partiti del centrodest­ra».

Nessun annuncio ancora, insomma, ma la volontà ormai chiara — anche da parte della Carfagna — di muoversi dopo che Berlusconi ha deciso di interrompe­re l’esperiment­o appena abbozzato un anno fa di un coordiname­nto di FI a due, guidato proprio da Toti e dalla vicepresid­ente della Camera, che a fine mese diventerà mamma.

Il varo del progetto, se tutto andrà per il verso giusto, è previsto per la fine dell’anno. Il tutto sotto l’occhio ostile dei vertici azzurri secondo i quali «Toti e Carfagna non andranno

Con il presidente ligure Romani e Quagliarie­llo Con la vice della Camera anche Napoli e Cangini

lontano: se c’è gente che vuole lasciare FI non lo farà per andare con loro, ma per Salvini, Meloni o magari per un “papa straniero”». Ma la tensione è ormai altissima e dopo tanti tentenname­nti stavolta l’addio di un pezzo di FI guidato dalla Carfagna e la nascita di una nuova formazione, sembrano davvero vicini. Con uno sguardo verso altri mondi — una candidatur­a di Carlo Calenda a sindaco di Roma è ipotesi definita «interessan­te» — e un’incognita: a Berlusconi interessa provare a tirar fuori un coniglio dal cilindro per spiazzare tutti?

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