Sermo humilis e fortuna Gli indizi che svelano lo scrittore
Pubblichiamo tre brani-chiave inediti che contengono idee e pensieri presenti in altre opere di Machiavelli. Il primo evoca la morte di Cesare Borgia, ovvero il duca Valentino, e lo si ritrova simile nel VII capitolo del Principe con il noto discorso sulla fortuna.
Il secondo è sul duca di Milano, Lodovico
Sforza, e sul marchese di Mantova, Francesco Gonzaga. Nel 1498 il duca di Milano tentò di arruolare il marchese di Mantova come uomo d’arme; il voltafaccia di quest’ultimo, che passò con i veneziani, lasciò il duca con un palmo di naso. Machiavelli registra lapidariamente l’avvenimento, usando una delle sue tipiche espressioni ironiche di sermo humilis. L’espressione impiegata ricorre anche nella Mandragola («ed ora m’hanno qui posto, come un zugo, a piuolo»).
Il terzo brano è relativo a Lorenzo de’ Medici il Giovane, futuro duca d’Urbino e già signore di Firenze. Nominato capitano delle milizie fiorentine poco prima della discesa di Francesco I in Italia nel 1515, questi si costituì un esercito di milizie proprie e non mercenarie. Nella cronaca dell’evento affiora il pensiero machiavelliano sulla condanna degli eserciti mercenari e sull’importanza di un esercito cittadino. La coppia di aggettivi («proprie»-«esterne») ricorre in Principe XII, 4 («Con più difficultà viene alla obbedienza di uno suo cittadino una repubblica armata di arme proprie, che una armata di arme esterne»).