«Donne e lavoro, temi centrali dell’economia in tv»
Per affrontare con serietà temi di importanza cruciale, non serve impacchettare chissà come le parole. «Anzi, spesso i paroloni nascondono proprio una scarsa padronanza degli argomenti, almeno mi sono fatta questa idea», spiega Annalisa Bruchi. La giornalista da ieri sera con «Restart», su Rai2, è tornata ad occuparsi di economia, suo grande amore, con uno stile che è poi un po’ anche il suo credo: «Il mio intento è tradurre argomenti che potrebbero sembrare noiosi o ostici e renderli concetti comprensibili, perché — di fatto — sia la micro che la macro economia parlano di qualcosa di molto concreto e che riguarda proprio tutti». In altre parole, i soldi che ognuno di noi «si trova poi nel portafoglio. Purtroppo l’educazione finanziaria non è mai stata studiata a scuola e da cittadini ci ritroviamo il più delle volte senza strumenti».
Tra le presenze indispensabili per compiere quella che Bruchi intende coma una missione da servizio pubblico, una persona che di parole se ne intende eccome, Aldo Cazzullo. Il giornalista in ogni puntata indirizzerà una lettera a un grande della Terra: «Un modo per approfondire certe questioni, sollevare degli interrogativi importanti e, soprattutto, lanciare delle domande». In attesa, aggiunge, di risposte potenzialmente in grado di cambiare le cose. «Sono fiera di questa trasmissione soprattutto per la squadra che si è formata. E’ quasi tutta al femminile, una cosa che mi riempie d’orgoglio. E il rapporto tra donne e lavoro sarà molto approfondito anche nel nostro programma, essendo ancora oggi uno dei tasti delicati della società».
Quello che più ama del suo lavoro, spiega Bruchi, è proprio la possibilità di rivelarsi un aiuto pratico per chi la segue: «Ricordo benissimo quando, dopo aver parlato in tv dell’importanza di quella che viene definita la “reputazione digitale”, ossia l’immagine che diamo di noi sui social — qualcosa di cui sempre più datori di lavoro tengono conto — mi scrisse una ragazza dicendomi che era stata la chiave per farsi assumere».
Uno dei tanti episodi che rendono la giornalista ancora più fiera del suo impegno. «Tra i nostri obiettivi, parlando di lavoro, c’è anche quello di individuare le professioni del futuro, sperando di dare una mano segnalando, soprattutto ai giovani, quali sono gli ambiti in cui c’è più richiesta e quali invece sono da considerarsi dei binari morti».
Con la consapevolezza di essere in un momento storico molto delicato, che rende tutto più urgente: «Ora la politica non può sbagliare. Se le cose saranno gestite bene la ripartenza è davvero possibile».