Corriere della Sera

Un motore fuoriserie Quattrocen­tista su pista maratoneta su strada

- Marco Bonarrigo

Non si è CAMIGLIATE­LLO SILANO stupito ieri della sua vittoria in salita, non si stupirà se, tra qualche anno, Pippo Ganna dovesse conquistar­e una grande corsa a tappe. Diego Bragato, ex ciclista, 34 anni e una laurea in Scienze motorie, segue da sempre Filippo per conto della Nazionale, in alleanza con Marco Villa (il c.t. azzurro) e Dario Cioni, il coach per la strada. Bragato ha le idee molto chiare sulle potenziali­tà del suo pupillo.

«Se parliamo di “motore” — spiega — quello di Pippo è impression­ante, unico: in pista, dal momento in cui il morsetto dei blocchi di partenza si sgancia, in pochi attimi raggiunge 1.400 watt (lavatrice in centrifuga a 600 giri, ndr) e dopo 250 metri supera i 60 all’ora. Al centro federale non abbiamo mai visto nulla di simile: sono prestazion­i da moto. Per stuzzicarl­o lo lanciamo a caccia di Lamon, uno che corre il chilometro in 61” e lui lo agguanta. E può ancora migliorare».

Fin qui è tutto chiaro: Ganna è una Ferrari. La sua potenza pura gli ha permesso il record del mondo dell’inseguimen­to (si gareggia attorno ai 4 minuti, lui li copre a 600 watt di media) e poi, dopo una prima mutazione, una crono mostruosa come quella rosa di Palermo, dove ha pedalato per 15’ a 60 all’ora come nessuno mai prima. Per fare un paragone con l’atletica, un quattrocen­tista che diventa mezzofondi­sta. Ma come spiegare anche prestazion­i da maratoneta come quelle di ieri? «Guardandol­o in azione nel quartetto dell’inseguimen­to — continua Bragato — dove la nostra Nazionale è tra le prime al mondo. Quando passa in testa a tirare, Pippo parte dalla ruota dei compagni e resta davanti anche 30”, il doppio di loro. Questa capacità di replicare picchi elevatissi­mi di potenza è indice di un motore elasticiss­imo: anche se pesa 82 chili, quando uno gli scatta in faccia Ganna può rispondere a tono più e più volte come ha fatto ieri».

E la resistenza? Quella che ti permette di scalare una salita lunga e di recuperare uno sforzo brutale difendendo la maglia il giorno dopo? «Ai Mondiali — prosegue Bragato — Filippo in tre giorni si sciroppa tre turni del quartetto a squadre e due dell’inseguimen­to individual­e. Uno stimolo all’organismo che offre

Diego Bragato, il coach Ha grandi margini, può vincere tanto su strada. Filippo va solo lasciato maturare con calma

grandi vantaggi quando implementa­to con l’allenament­o alla resistenza per la strada. Filippo corre con Ineos, team con un’esperienza incomparab­ile nel trasformar­e grandi pistard in grandi stradisti com’è successo con Wiggins e Thomas, capaci di passare da ori olimpici al coperto, alle crono mondiali, al record dell’Ora alla vittoria al Tour. Non deve per forza essere questo il suo percorso ma a gennaio, al Tour di San Luis in Argentina, Filippo ha ceduto la maglia solo nell’ultima tappa e solo per una caduta al fenomeno Evenepoel. Non so se Ganna possa conquistar­e una Roubaix, anche il Fiandre, la Tirreno o il Giro. So che se verrà lasciato maturare in pace Filippo non ha limiti. La testa c’è: a 24 anni ha già gestito e vinto quattro Mondiali».

 ?? ?? Coach azzurro Diego Bragato (nella foto con Filippo Ganna) è coordinato­re del Centro Studi Federcicli­smo a supporto delle Nazionali azzurre
Coach azzurro Diego Bragato (nella foto con Filippo Ganna) è coordinato­re del Centro Studi Federcicli­smo a supporto delle Nazionali azzurre

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy