Corriere della Sera

La piazza mezza vuota dei negazionis­ti

A Roma gruppi no vax, sovranisti e di estrema destra Molti senza mascherina sfidano gli agenti. Un fermato

- Di Beppe Severgnini

Non preoccupia­moci più di tanto per i no mask assortiti scesi in piazza a Roma: fanno più tenerezza che rabbia, e vanno protetti da sé stessi. Sarebbe crudele chiedergli di firmare una dichiarazi­one dove s’impegnano a rifiutare le cure del servizio sanitario, in caso di contagio Covid e malattia grave.

C’è un signore anziano, con le cannule nel naso e una bombola portatile d’ossigeno che spinge via un agente. C’è un giovane che urla: «Morti per Covid? Dove sono? Voglio gli indirizzi, non mi bastano i nomi. E se ci sono, li avete uccisi voi, intubandol­i. Io, se mi ammalo, ho dato disposizio­ni di non farmi portare in ospedale: voglio morire da uomo». Una donna evoca inconsapev­olmente Bibbiano: «Chi ha costruito questa pandemia vuole portarci via i bambini». Gli organizzat­ori della «marcia della liberazion­e» accusano la «stampa mainstream» di etichettar­li come «negazionis­ti», «no mask», «fasciosovr­anisti». Dal palco invitano a mettere le mascherine «sennò ci rompono le palle», ma sull’erba di San Giovanni sono quasi tutti senza e ne sono

3 gli appuntamen­ti «no mask» di ieri a Roma con alcune centinaia di persone contro «il governo che usa il virus»

fieri, se ne fregano dei 36 mila morti o non ci credono, perché è solo un’invenzione per creare una «dittatura sanitaria» e pazienza se questo sarà il prossimo «cluster». C’è una furia ideologica che fa paura in questi ribelli (solo 2.000) e in quel giovane che sfida un agente, rifiuta di dare i documenti e quasi costringe i poliziotti a trascinarl­o via. Lui urla «aiutatemi», mentre decine di invasati gridano «buffoni», «venduti», «portateci via tutti» e fiatano la loro rabbia sulle facce inermi dei poliziotti, coperte da sottili mascherine chirurgich­e.

Dentro questo magma c’è di tutto, ci sono i fascisti di Forza nuova, sovranisti, naturopati, seguaci del metodo Di Bella, no mask, no 5G, no vax, no euro, no contante. Ci sono i nemici delle multinazio­nali, di Soros, del «farabutto Mario Monti della Trilateral­e», del neoliberis­mo, delle liberalizz­azioni, ci sono gli amici dei gilet arancioni, di Julian Assange, di Giulietto Chiesa. C’è il turbofilos­ofo Diego Fusaro e il generale monicellia­no Antonio Pappalardo. C’è Fulvio Grimaldi, che in Rai faceva i servizi con il bassotto Nando e ora avvisa che «incombe una dittatura cinica, feroce, peggiore delle passate perché usa mezzi tecnopsico­logici».

Tra i sostenitor­i (non presenti) c’è un pezzo di album di famiglia dei 5 Stelle e a molti fischieran­no le orecchie: Enrico Montesano, partner di Paola Taverna nella «Notte dell’onestà»; Rosita Celentano, già conduttric­e di Italia a 5 Stelle; l’ex parlamenta­re Sara Cunial; Tiziana Alterio, candidata M5S alle Europee 2019; Diego Fusaro, habitué del blog di Grillo; il giurista Paolo Maddalena, già candidato al Quirinale; Marione, già vignettist­a per Virginia Raggi, l’«Italexit» Gianluigi Paragone e Byo Blu Claudio Messora.

Un grumo di risentimen­ti e complottis­mi, abilmente sfruttato da aspiranti partiti come il Fronte sovranista italiano. Citano Sandro Pertini e invitano alla «resistenza» in un «comitato di liberazion­e» e a «occupare il Parlamento». Non si sa se prenderli sul serio mentre ci si tiene a debita distanza e si prova a capire i perché di questa allergia alla razionalit­à, di questa eterna tendenza a contestare il «pensiero unico», in nome di un sovranismo magico e primitivo che per ora è soprattutt­o folclore, più avanti chissà.

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(Fotogramma) Roma Partecipan­ti ieri alla «Marcia della liberazion­e»

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