«Con il dialogo siamo vincenti» Di Maio spinge l’asse con il Pd
E festeggia il sindaco M5S di Matera: qui il G20 degli Esteri. Il gelo di Di Battista
Tirare dritto, nonostante le difficoltà, nonostante la guerra fredda interna che rischia di spaccare irrimediabilmente il M5S. L’obiettivo dei Cinque Stelle — in primis dei governisti — è arrivare alla Comunali del 2021 per rilanciarsi. E a dettare la linea politica è ancora Luigi Di Maio, che cerca di spazzare via le perplessità sull’alleanza stabile con i dem.
«Nei territori dove dialoghiamo con le altre realtà risultiamo vincenti ma per farlo servono persone in gradi aggregare e su questo il sindaco Bennardi è stato bravissimo», dice il ministro degli Esteri a margine di un incontro con il neo sindaco di Matera, eletto grazie alle alleanze del Movimento. Un invito a rafforzare quell’asse con il Pd per tempo, pensando alla prossima tornata elettorale con città al voto come Roma e Torino, ma anche Napoli, Bologna e Milano. Trattative delicate per non ripetere i casi e i risultati di Liguria (con una scelta a lungo discussa) e Puglia (dove l’accordo non c’è stato nonostante le pressioni di Di Maio e Conte). Alle parole del ministro fa sponda anche Vito Crimi: «Da Matera arriva un segnale di cambiamento, frutto della progettualità della prima coalizione che ho autorizzato».
Che il discorso dei territori sia molto sentito in seno ai governisti lo dimostra il fatto che il tavolo di governo organizzato dal M5S a Matera — proprio in uno dei pochi comuni che ha regalato una gioia ai pentastellati all’ultima tornata amministrativa — vede una partecipazione quasi di massa dei big. Oltre a Di Maio (che vuole organizzare il G20 degli Esteri nel 2021 a Matera) e Crimi, infatti, ci sono la viceministra Laura Castelli, i sottosegretari Carlo Sibilia e Mirella Liuzzi, la vicepresidente del Senato Paola Taverna, oltre ai parlamentari Francesco D’Uva e Vito Petrocelli. In collegamento, tra gli altri, tre ministri (Stefano Patuanelli, Alfonso Bonafede e Paola Pisano). Un fronte compatto, quello governista, che attende non solo gli sviluppi delle trattative per le Comunali, ma anche e soprattutto l’esito del conflitto interno.
A segnare il distacco tra i fronti è l’immagine di Alessandro Di Battista, che nelle ultime ore è tornato a tuonare contro il Patto di stabilità e che pubblica uno scatto di lui insieme al figlio Filippo allo stadio dei Marmi di Roma. Lontano dagli orizzonti governisti.
E in effetti tra i due rami del Movimento c’è ancora «il gelo». Prosegue la guerra dei numeri, con i governisti che insistono a derubricare l’ala ribelle a pochi volti isolati, mentre i dibattistiani sostengono al contrario di essere aumentati e di avere dalla loro parte anche molti parlamentari al primo mandato, che rischiano di non essere rieletti in caso di vittoria della linea governista. Flebili mediazioni vanno avanti sottotraccia, ma il problema — sottolineano nel Movimento — è che negli ultimi quaranta giorni i rapporti tra Di Maio e Davide casaleggio sono «inesistenti». E per arrivare a una soluzione «si dovrà per forza passare tra un confronto tra i due». Sui tempi ancora incertezza, ma il limite imposto dal garante Beppe Grillo per la transizione scade a fine dicembre: «Con questa scadenza ogni soluzione è ancora possibile», dice sibillino un Cinque Stelle.