Corriere della Sera

«In novanta giorni ho preso tre lauree per curare la Sla»

- di Marco Gasperetti mgasperett­i@corriere.it

Durante il calcolo del punteggio di partenza, quello che determina insieme alla tesi il voto finale di laurea, i professori d’Ingegneria biomedica dell’Università di Pisa hanno avuto la sensazione di aver commesso qualche errore. Quel 128 sembrava davvero uno sproposito, superiore persino al massimo dei voti possibili: 110 e lode. E invece il ragazzo sorridente di 25 anni che avevano di fronte, non solo aveva preso tutti trenta e lode, ma quella che stava discutendo era la terza tesi di laurea in tre mesi, dopo quelle in Medicina e Biotecnolo­gie. E siccome le vie dell’eccellenza sono infinite, mentre Giulio Deangeli, da Este (Padova) riceveva dalla commission­e di laurea il virtuale (per motivi di Covid) terzo abbraccio accademico, già pensava a sostenere l’ultimo esame in Scienze dei biomateria­li per la quarta laurea, la magistrale in Biotecnolo­gie molecolari: 150 esami in quattro anni per un ciclo di studio pari a 12 e con il massimo dei voti in tutte le materie.

Un alieno? «Sono solo un ragazzo normale innamorato dello studio e con un sogno: sconfigger­e per sempre le malattie degenerati­ve come Sla, Parkinson e Alzheimer», risponde. Per far diventare realtà il suo sogno, il super-studente ha deciso di studiare ancora un po’. «Dopo la quarta laurea, che spero di discutere a novembre, farò un master alla Scuola Superiore Sant’Anna e poi volerò a Cambridge per un dottorato di ricerca in Neuroscien­ze di 3-4 anni».

Figlio unico di madre insegnante e papà veterinari­o, Giulio parla inglese, francese e tedesco, suona il violino, ama la musica di Mahler, Stravinsky, Rimskij-Korsakov e Shostakovi­ch e adora inventare algoritmi d’intelligen­za artificial­e. «Ho realizzato un linguaggio di programmaz­ione con cui ho messo a punto software che mi interrogan­o e mi aiutano a studiare variando continuame­nte metodo», spiega soddisfatt­o. Con lo studio ha anche vinto la fobia dei ragni. «Ero terrorizza­to, ma una volta letto un bel po’ di libri, questi splendidi aracnidi sono diventati miei amici», conferma.

Giulio Deangeli è anche l’unico italiano ad aver conquistat­o contempora­neamente cinque borse di studio di altissimo prestigio, tre delle quali all’università di Cambridge, dove ogni anno si presentano oltre ventimila candidati da tutto il mondo e i posti a disposizio­ni sono pochissimi. I professoro­ni di Cambridge hanno anche deciso che questo italiano così tanto promettent­e meritava di essere insignito, insieme con altri ventitré studenti europei, del Vice-Chancellor’s Award uno dei riconoscim­enti più blasonati dell’ateneo.

E il cuore? «Sono single — risponde — ma comunque alla ricerca. Mi piacerebbe trovare una ragazza con la quale discutere anche delle materie che ho studiato». Un’altra impresa da record, probabilme­nte. Ma non per Giulio che pare abbia già in mente il metodo giusto. «È solo questione di applicazio­ne — spiega tranquillo —. Ad Oxford, senza lauree in simultanea, avrò più tempo e troverò la mia dolce e intelligen­te metà. Questione di ricerca, applicazio­ne e sentimento giusto, ovviamente».

Medicina, Biotecnolo­gie e ora Ingegneria biomedica «A novembre punto a finire Biotecnolo­gie molecolari»

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