Corriere della Sera

«Lo Spid non elimina la burocrazia»

- Giuseppe Ferraris, Padova

Mi sono deciso a dotarmi dello Spid (Sistema Pubblico di Identità Digitale) per sbrigare alcune pratiche con gli enti pubblici. Come prima operazione, sono entrato sul sito dell’Inps per modificare il mio stato di famiglia, a fini fiscali, dopo vari tentativi già fatti per altre vie. In sostanza, per togliere un figlio erroneamen­te messo ancora a mio carico (sono pensionato e l’Inps è il mio sostituto di imposta). Ho dovuto scaricare il manuale Inps, seguire le istruzioni ma la pagina indicata non dava possibilit­à di fare la modifica. Ho allora chiamato il numero verde: il primo operatore ha detto che non schiacciav­o il bottone giusto, mi ha fatto rifare tutto e… niente da fare, ma nel frattempo è scattata una richiesta automatica di valutare il servizio richiesto. Ho chiuso la chiamata e ho riprovato: stessa cosa con un altro operatore, salvo che mi ha chiesto un attimo di pazienza che consultava le istruzioni. Dopo 20 (venti) minuti è caduta la linea! Inferocito, ho richiamato: questa volta era una gentile signorina che mi ha spiegato che il sistema era in aggiorname­nto e quindi le operazioni erano bloccate per almeno due ore. Soddisfatt­o, ho detto che mi sarei ricollegat­o la mattina dopo. Cosa che ho fatto, ma ho trovato il sistema ancora bloccato, senza segnalazio­ne agli utenti. Al telefono un’altra signorina mi ha detto che «ci sono dei problemi» e i tecnici sono al lavoro.

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