Corriere della Sera

«A Roma in sedia a rotelle. L’impresa di trovare un taxi»

- Maddalena Botta, maddalena_botta@yahoo.it

Vorrei raccontare un viaggio a Roma in sedia a rotelle. In sei giorni io e il mio ragazzo abbiamo visitato molti monumenti e musei sempre a titolo gratuito. Anche il Colosseo è decisament­e accessibil­e.

Meno positiva l’esperienza dei trasporti. Alloggiava­mo in un hotel centrale, molti percorsi li abbiamo fatti a piedi. Per gli spostament­i maggiori però abbiamo usato i taxi. Ed ecco i problemi. Se serve un taxi attrezzato con rampa bisogna prenotarlo entro le 18.30 del giorno prima. Se questo non accade, il giorno stesso non è più possibile fare alcuna prenotazio­ne. Si può solo chiamare il taxi all’ultimo minuto, e sperare che la cooperativ­a mandi un mezzo. Di giorno di solito si riesce. La sera no. La sera del 23 settembre avevamo una cena.

Il giorno prima avevo prenotato il taxi solo per l’andata. Poi dalle 23 a mezzanotte passata ci siamo attaccati al telefono per cercare un taxi. Chiamammo il 3570, Assotaxi, un paio di compagnie private, il Comune e su consiglio loro anche i VVF, Croce Rossa e Croce Bianca. Nessuno fu in grado di mandarci un taxi con rampa (a un prezzo ragionevol­e). È stato un po’ un test. Se non hai prenotato il giorno prima vai a piedi (o in carrozzina). E questo, secondo me, non è accettabil­e. Trovo questa situazione decisament­e discrimina­toria.

Il mio suggerimen­to, e auspicio, è dunque che la Capitale si adegui, garantendo una flotta di mezzi attrezzati anche la sera, prenotabil­i al momento.

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