Corriere della Sera

Tonno a colazione La dieta segreta di Anna dietro alle reti di «Bobek»

- Paolo Tomaselli

Se una coppia resiste al tonno a colazione, allora forse può resistere a tutto. Di sicuro, da quando Anna Lewandowsk­a ha iniziato il suo percorso da campioness­a di karate a nutrizioni­sta, il marito Robert ha fatto un ulteriore salto di qualità, come conferma lui stesso. E non è l’unico, perché sono diversi i nazionali polacchi a farsi dettare la dieta dalla moglie del centravant­i del Bayern che ha vinto la Champions: fra tranci di pesce mangiati al risveglio, budino di riso come primo piatto a cena e altri ingegnosi sistemi per bilanciare proteine e carboidrat­i, dribblando latticini e glutine come fossero i peggiori avversari.

«Cosa gli do da mangiare? È un mio dolce segreto...» scherza lei, anche se a rivelare la dieta è stato il compagno di

Nazionale, Thiago Cionek, ora alla Reggina.

Anna però è una stella che brilla di vita propria fin da quando si muoveva leggera e decisa sul tatami: cintura nera di karate, terza a un campionato del mondo, poi istruttric­e di fitness e quindi nutrizioni­sta , nonché blogger e autrice di diversi libri e ambasciatr­ice dello stesso sponsor tecnico del marito, lady

Cintura nera

Lewandowsk­i è seguita da quasi tre milioni e mezzo di persone su Instagram, che si dividono tra le diverse pagine delle sue molteplici e redditizie attività: l’allenament­o, la dieta, i negozi di cibo sano, la cosmetica e anche i prodotti per neonati, dato che da pochi mesi è arrivata in famiglia la seconda figlia della coppia.

«Bobek», che da quando è al Bayern può contare anche sul fisioterap­ista emiliano Gianni Bianchi, non è un predestina­to del calcio come Ronaldo o Messi: a 18 anni giocava in terza serie e veniva scartato dal Legia Varsavia e ha dovuto costruirsi la carriera mattone dopo mattone, muscolo dopo muscolo. E naturalmen­te gol dopo gol. Adesso lo chiamano «the body» per il suo fisico scolpito — al quale ha dato altre scalpellat­e durante i mesi degli allenament­i domestici— ma da ragazzino era considerat­o troppo gracile per fare breccia nelle difese avversarie: le sessioni extra di allenament­o per lui quindi sono sempre state una costante. E del resto i genitori erano insegnanti di educazione fisica, materia in cui sono laureati anche lui e la moglie, all’Accademia di Varsavia.

Anche gli affari della coppia sono sempre progrediti di pari passo: la nuova carriera di Anna è iniziata grazie a una torta al cioccolato, ovviamente a bassissimo contenuto di zuccheri, che il marito si era portato al centro sportivo, come merenda: Schweinste­iger però gliel’ha mangiata tutta e da lì è nata l’idea di produrre barrette energetich­e e altri prodotti per gli atleti.

Adesso i negozi «Foods by Ann» sono «sinonimo di un approccio alla vita salutare e olistico», come spiega il sito web della catena. Lo stile alimentare diventa quindi stile di vita, legato a doppio filo all’attività sportiva. E quale migliore testimonia­l ci può essere del centravant­i più in forma del calcio mondiale?

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