Il gruppo dorme, Dowsett no Oggi a Roccaraso esame di salita
Bis dell’inglese (emofiliaco) dopo 7 anni. Oggi Nibali e Pozzovivo contro Almeida
Giustificazioni ce ne sono a bizzeffe. Il tiepido sole d’ottobre. Lo strepitoso paesaggio del Gargano che va sorseggiato a ritmo tranquillo. La stanchezza che comincia ad affiorare. La consapevolezza di cosa li aspetterà oggi salendo dal mare verso Roccaraso. Ottime ragioni per spiegare perché ieri, nei 200 chilometri da Giovinazzo a Vieste, i girini si sono fatti un pisolone lungo cinque ore. Tutti meno i sei arditi impegnati in una fuga da lontano, trasformata in coraggioso assolo a 12 chilometri dal traguardo da Alex Dowsett.
A sette anni dalla sua prima vittoria rosa (era la crono di Saltara dove sconfisse nientepopodimeno che sir Bradley Wiggins), l’inglese ha fatto il bis al Giro sputando l’anima per tenere a distanza Salvatore Puccio (2°) — che dopo 10 anni di umile e fedele gregariato sognava la prima vittoria — e Matthew Holmes (3°).
Le montagne
Il portoghese in maglia rosa si è riposato per le montagne: previsti freddo e pioggia
Lacrimoni sul traguardo per il 32enne dell’Essex, ex primatista mondiale dell’Ora su pista, che convive con l’emofilia (dura gestire cadute e cattiva coagulazione del sangue pedalando 35 mila chilometri l’anno) e che, pur avendo regalato alla Israel Start-Up Academy la prima vittoria in un grande giro della sua storia, è al momento senza un contratto per la prossima stagione.
Dopo essersi complimentati con Alex, gli altri 161 girini hanno guardato ai nuvoloni che si addensano sulle lontane montagne abruzzesi. Oggi si fa sul serio: due gran premi della montagna di 1ª categoria e due di 2ª tra San Salvo e Roccaraso, rognosi come sanno essere solo le salite in queste zone. Si parte col Passo Lanciano (13 chilometri al 7%, punte del 14%) si continua dopo una discesa difficile con il San Leonardo che sfiora i 14 chilometri e con l’ascesa a Roccaraso-Aremogna che si inclinerà gradualmente mentre (parola di meteo) comincerà a piovere e far freddo.
Osservato speciale Joao Almeida, in rosa per caso (ma non troppo) dall’Etna, che ieri ha confessato di «essersi goduto la tappa in tranquillità». Per molti la dispendiosa voracità del portoghese nell’andare a caccia di secondi ai traguardi intermedi nei giorni scorsi è indice di quanto (poco) il capitano Deceuninck conti di tenere la maglia oggi, per altri di una forma pari al talento inespresso: Joao ha compiuto da poco 22 anni.
Alle sue spalle in classifica due talenti non espressi e non più giovani: lo spagnolo Bilbao (a 43”) e l’olandese Kelderman, a 48”. Dietro a loro e al virgulto belga Vanhoucke, il veterano Nibali ( a 1’1”) e il master Pozzovivo, che dopo il Tour si è liberato di qualche altro grammo di titanio dalle ossa martoriate. Per entrambi, giorno decisivo per dimostrare, prima del riposo, che i lampi di vivacità mostrati nei giorni scorsi su rampe e rampette sono indice di buona condizione. Ancora più dietro, esame per quattro candidati al podio finale che finora non hanno convinto ma non sono nemmeno affondati: Fuglsang, Kruijswijk, Majka e Zakarin. Il tabellone con promossi, bocciati e rimandati sarà esposto stasera.